Fatima, dopo essersi convertita all'Islam, era partita come foreign fighter per la Siria

Il gup di Milano Donatella Banco Buonamici ha condannato con rito abbreviato a 5 anni e 4 mesi di reclusione Marianna Sergio, la sorella di Maria Giulia, alias Fatima, la ragazza milanese convertita all'Islam è partita come foreign fighter per la Siria insieme al marito Aldo Kobuzi. Condannati anche  Baki Coku e Arta Kakabuni, due zii di Kobuzi, rispettivamente a 2 anni e 8 mesi e anni e 8 mesi.

Condannata a 3 anni anche Lubjana Gjecaj, albanese residente a Treviglio (Bergamo) che secondo l'accusa avrebbero fornito a Fatima e al marito supporto logistico, pagando i biglietti aerei per la Turchia, prima tappa del viaggio verso la Siria. Assolto, invece, il marito della donna Dritan Gjecaj "per non aver commesso Il fatto".

Non ha optato per il processo abbreviato, invece, il papà di Maria Giulia alias Fatima , Sergio Sergio, che è agli arresti domiciliari a Casola, il paese della moglie in Campania, e si è riconvertiti al cattolicesimo. Il 60enne, difeso dall'avvocato Erika Galati, è l'unico tra gli imputati non latitanti a non aver scelto il rito alternativo. Lui, la moglie Assinta Buonfiglio, morta nell'ottobre scorso nell'ospedale di Vigevano, alla vigilia della scarcerazione, da quanto è emerso dalle indagini della Procura di Milano, stavano per partire per la Siria per raggiungere la figlia e il genero, diventati mujhaiddin.

Gli altri imputati sono ancora irreperibili. Tra loro, oltre a Fatima e al marito Aldo Kobuzi, la madre dell'uomo, Donika Coku, e la cittadina canadese Haik Bushra, 30 anni, accusata di aver svolto un ruolo decisivo "nell'arruolamento" di Fatima e della "sorella Marianna all'interno dell'Is" e di aver gestito 5 gruppi "di indottrinamento" via Skype con iscritte più di 300 donne musulmane.

Per loro in processo si aprirà il prossimo 13 aprile davanti alla corte d'Assise di Milano.

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