Richieste di denaro e di assunzioni per realizzazione di un supermercato Lidl nel comune in provincia di Roma

Due ex assessori e un commercialista del Comune di Marino, sui Castelli romani, sono finiti ai domiciliari per induzione indebita a dare o promettere utilità. Secondo l'accusa avrebbero intascato tangenti per l'apertura di un supermercato. Le indagini – dirette dal procuratore della Repubblica di Velletri Francesco Prete e dal sostituto procuratore Carlo Morra – sono state condotte per circa nove mesi dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Castel Gandolfo attraverso intercettazioni telefoniche, servizi di osservazione, ispezioni, perquisizioni, sequestri di documentazione e accertamenti bancari. L'indagine, denominata 'Mercurio', ha preso le mosse da una denuncia del presidente della Confesercenti di Marino su criticità connesse alla realizzazione di un supermercato della Lidl. La società Lidl, intenzionata ad aprire un supermercato a Marino, già dal 2010 sarebbe stata destinataria di pressanti richieste e in particolare di versare del denaro in cambio del rilascio dell'autorizzazione in tempi brevi. Uno dei due assessori avrebbe anche preteso l'assunzione nel supermercato di persone a lui vicine, presentando diversi curriculum. Grazie a un amico commercialista, sarebbe stato ideato il mascheramento della tangente, di 80mila euro, attraverso l'emissione di una fattura per operazioni inesistenti da parte di una cooperativa di comodo, in cui due degli indagati hanno ricoperto cariche sociali, a cui Lidl avrebbe dovuto versare l'intero importo di lavori edili, mai eseguiti, necessari per trasformare un magazzino nel supermercato. La società, messa alle strette, avrebbe quindi deciso di pagare. Le indagini hanno fatto emergere che la società commerciale, nonostante abbia ceduto alle pressioni dell'amministrazione, abbia continuato a incontrare ostacoli burocratico-amministrativi nella prosecuzione dei lavori, tant'è che il supermercato non è stato ancora avviato. Oltre al pagamento illecito, quindi, ci sarebbe stato anche il tentativo di ottenere l'assunzione delle persone segnalate da uno degli assessori, con un ritorno in termini di consenso elettorale. Sono ora al vaglio le posizioni di altre persone che, a vario titolo, avrebbero favorito gli indagati nelle loro condotte illecite.

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