A Firenze per lanciare i comitati per il sì al referendum costituzionale. Contro di lui i risparmiatori di Banca Etruria

Matteo Renzi è arrivato al teatro Niccolini di Firenze per parlare di referendum sulla riforma costituzionale: si è detto sicuro di vincerlo e ha colto l'occasione per fare il punto sulla situazione del Paese, in cui il Parlamento "si è risvegliato dopo 20 anni". E in cui il prossimo 12 maggio si voterà, probabilmente con fiducia, la riforma delle Unioni civili. Non sono mancate le contestazioni al presidente del Consiglio: un drappello di risparmiatori di Banca Etruria ha protestato con striscioni, fischi e cori. Poi il presidente del Consiglio ha partecipato a un incontro bilaterale col permier giapponese Shinzo Abe, seguito da un pranzo con le rispettive first lady.

"VINCEREMO" "Sono sicuro che vinceremo il referendum sulle riforme costituzionali. Non ho paura di perdere, ma ciò che è più importante è coinvolgere gli italiani". Così il premier Matteo Renzi a margine del suo intervento al teatro Niccolini di Firenze. "Sono in prima fila perché da questa sfida dipende il futuro delle istituzioni", ha aggiunto.

LE CONTESTAZIONI. Il premier è stato contestato da alcune decine di persone al grido di "Buffone". Sui cartelli di chi protesta scritte come "Fino all'80%? ancora una volta truffati", con riferimento alla vicenda banche e ai rimborsi fino all'80 per cento. Ci sono cartelli con la scritta "Risparmiatori di serie A e di serie B. Tutti truffati". A protestare i risparmiatori di Banca Etruria che chiedono di incontrare il presidente del Consiglio.  I contestatori di Renzi gridano: "Non votate più il Pd, vieni a incontrarci. Vogliamo essere ricevuti da te". Altri ancora: "Disonesto, disonesto". E poi in coro: "Onestà". Nei cartelli si leggono scritte: "Siamo risparmiatori, non giocatori d'azzardo".

Renzi ha parlato anche delle banche: "Noi abbiamo salvato i risparmiatori, più che le banche. Si sono fatti prestiti discutibili. Dal 1999 bisognava intervenire sulle banche popolari, noi lo abbiamo fatto".

"Il PARLAMENTO SI E' SVEGLIATO". Abbiamo scelto questo luogo per parlare di referendum e di cifre, come i fondi messi ieri dal Cipe. Un Paese che non mette soldi nella cultura non è un Paese civile" ha sostenuto il premier parlando in occasione dell'avvio della campagna referendaria. "Quando la cronaca politica parlerà degli ultimi 20 anni descriverà un Parlamento che improvvisamente si è svegliato. Il lavoro di questi due anni ha provocato un cambiamento radicale : il Pil è tornato positivo" ha detto Renzi. "Abbiamo avuto 63 governi in 70 anni: non riconoscono nemmeno la tua faccia" ha precisato il presidente del Consiglio incontrando i cittadini, nel tour per il referendum costituzionale di ottobre.

UNIONI CIVILI: 11-12 MAGGIO FIDUCIA ALLA CAMERA. "L'11-12 maggio, con fiducia a naso, noi voteremo legge su unioni civili alla Camera". Lo ha detto il premier Matteo Renzi nel teatro Niccolini di Firenze per l'avvio della campagna per il referedum di ottobre sulla riforma costituzionale. "Qualcuno sarebbe cannibale a mangiare gufi" ha aggiunto scherzando. Renzi si è poi scusato: "Scusate, mi è scappata, ma sono a casa mia".

"FATTE COSE ENORMI" "Finalmente la classe media ha iniziato a risparmiare, non pagherete l'Imu. Imprenditori, vi dico fate investimenti e si rimette in moto l'economia. Tutto ciò che abbiamo fatto è enorme, eppure non si è fatto nulla. La sfida più grande inizia ora". Così il premier  al Teatro Niccolini di Firenze Renzi incontrando i cittadini, nel tour per il referendum costituzionale di ottobre. "Renzi parla poi dei soldi messi sulla edilizia scolastica. Se non smettiamo di parlare male della scuola italiana non siamo seri. All'estero dicono che l'educazione italiana è la migliore", ha precisato.  "C'è stato il problema delle banche, parlano di lobby delle banche… Ma io al massimo faccio quella degli scout" ha aggiunto Renzi.

ITALIA POTENZA MONDIALE. "C'è grande bisogno di Italia in Europa. E per la sicurezza occorre investire in periferie. La nostra intelligence è fra le migliori al mondo. Bisogna dire che serve una sfida educativa. La politica estera italiana in Libia, Siria, Europa è tornata a essere quella che deve essere: l'Italia è una grande potenza mondiale, è la voce che deve farsi sentire per un mondo più gentile. Siamo nati a Firenze, città che ci ha educato a uno sguardo ampio sul mondo e non solo a litigare per nostre beghe", ha affermato Renzi durante il suo intervento. 

 

 

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