Blitz della Guardia di Finanza nella Capitale

 La guardia di finanza di Roma ha smantellato una banda dedita alle truffe ai danni di società finanziarie che produceva false certificazioni per ottenere prestiti. E' stato arrestato il capo banda e sono state denunciate 56 persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere, truffa ai danni di società finanziarie e uso di atti falsi. Un giro d'affari milionario quello realizzato dal sodalizio che aveva preparato tutto alla perfezione assegnando ruoli e compiti precisi ai vari membri, con tanto di professionisti e figure incaricate del procacciamento e della conclusione degli affari.

Ricorrevano alle persone in difficoltà economiche, prive di protesti e di altre situazioni pregiudizievoli, per disporre delle controparti utili alle richieste di finanziamento indirizzate a società finanziarie, cui veniva promesso, in contropartita, il 10% della somma erogata in prestito. Gli accertamenti delle Fiamme Gialle del I Gruppo Roma, sotto la direzione e il coordinamento della Procura della Repubblica di Roma, sono partiti da una denuncia presentata dall'amministratore di una società raggirata di Roma, con cui erano stati sottoscritti quattro contratti di cessione del quinto dello stipendio da altrettanti lavoratori di due società, i cui rapporti con queste erano in realtà inesistenti. L'artificio consisteva nel predisporre false buste paga e Certificati Unico Dipendente, con cui le società venivano indotte in errore facendo affidamento sul rapporto di lavoro e sull'entità dello stipendio.

Gli organizzatori delle truffe avevano pensato di domiciliare presso i propri uffici le sedi delle imprese fasulle a nome delle quali veniva rilasciata la falsa documentazione e, per rendere più credibile l'esistenza dei rapporti con i fantomatici datori di lavoro, veniva simulato addirittura l'interessamento, con un trasferimento di chiamata, dell'ufficio deputato alla gestione del personale. Quarantadue sono i casi di raggiro accertati, per cifre che oscillavano tra i 10mila e i 30mila euro l'una, per un totale di oltre un milione di euro.
 

 

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