Accertato il coinvolgimento di un consigliere di minoranza di un Comune della provincia palermitana
I carabinieri del Comando provinciale di Palermo stanno eseguendo sette provvedimenti restrittivi emessi dal Gip del tribunale di Palermo, su richiesta della locale Procura distrettuale antimafia, nei confronti di altrettante persone accusate di associazione mafiosa ed estorsione, aggravata dal metodo mafioso. Si tratta della prosecuzione dell'operazione 'Panta Rei' del 16 dicembre 2015 che ha consentito di azzerare la capacità operativa dei mandamenti di 'Porta Nuova' e 'Bagheria', con l'arresto di 38 persone.
Emerge che le estorsioni continuano a essere uno strumento di sostentamento primario i clan. In particolare, l'indagine ha evidenziato sette situazioni a danno di commercianti e imprenditori costretti al versamento di significative somme di denaro, con cadenza mensile o in occasione delle festività di Pasqua e di Natale. La maggior parte delle attività commerciali colpite si trovano a Borgo Vecchio, storico quartiere palermitano ed enclave mafiosa dove le persone coinvolte hanno deciso di infrangere il muro dell'omertà e di fornire ampia collaborazione agli inquirenti.
Nel corso dell'indagine è stato anche accertato il coinvolgimento in una vicenda estorsiva di un consigliere di minoranza di un Comune della provincia palermitana che, in concorso con un autorevole esponente di cosa nostra bagherese, ha costretto un imprenditore a consegnare 20mila euro per la mediazione nella compravendita di un terreno dove la vittima avrebbe dovuto costruire degli immobili.
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