"L'Italia che combatte la Mafia" scrive il presidente del Senato ricordando la mattanza mafiosa

Il presidente del Senato Pietro Grasso, che oggi sarà a Palermo in occasione del 24esimo anniversario delle stragi di Capaci, ricorda su Facebook Giovanni Falcone. "Quando durante un'intervista gli chiesero 'chi glielo fa fare?', rispose col suo sorriso carico di significati: 'soltanto lo spirito di servizio'. Ma alla seconda domanda, 'ha mai avuto la tentazione di abbandonare questa lotta?', si fece improvvisamente serio: 'No, mai'. Questo era Giovanni Falcone – scrive – Un uomo capace di resistere a qualunque cosa: ad una vita blindata, ai tentativi di delegittimazione, alle amarezze professionali, alla lentezza della politica nel dare ai magistrati tutti gli strumenti necessari per combattere al meglio la mafia".

"Ha affrontato la sua vita e la professione con dignità, orgoglio e una tenacia fuori dal comune – sottolinea Grasso – Giustamente celebriamo l'immagine che la storia ci ha consegnato di lui: il grandissimo magistrato, l'uomo di Stato, il simbolo di un'Italia che lotta e vince le mafie. Commemoriamo ogni 23 maggio anche sua moglie Francesca Morvillo, gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonino Montinaro e le vittime della strage di Via d'Amelio: Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina. A me, in questa giornata che dal 1992 non può che evocare tristi ricordi, piace dedicare un pensiero anche all'uomo che si celava dietro la toga, al Giovanni che ho conosciuto al di la del nostro lavoro e che mi manca moltissimo: una persona straordinariamente normale, a volte imperscrutabile e molto riservata ma, in privato, simpatica e affettuosa".

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