Lo scafista conduceva un barcone con 500 migranti a bordo e ne trainava un altro con altri 500

La polizia di Ragusa ha fermato quattro presunti scafisti, fra i quali un minore, per tre imbarcazioni cariche di 699 migranti salpati dalla Libia.
Uno di loro è indagato anche per la morte, come conseguenza del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, di oltre 400 migranti affondati insieme a un barcone giovedì scorso, per i quali sono ancora in corso le ricerche. Secondo la ricostruzione lo scafista conduceva un barcone con 500 migranti a bordo e ne trainava un altro con altri 500. Il peschereccio trainato ha dapprima imbarcato acqua e poi è affondato con 300 migranti in stiva e 200 caduti in mare. Soccorsi solo in 90, degli altri per ora non si hanno notizie.

Salgono quindi a 62 gli scafisti fermati nel 2016 (19 minori); nel 2015 sono stati 147. La polizia di Stato ha trasferito immediatamente 500 migranti, gli altri saranno trasferiti nelle prossime ore, tra loro i superstiti del naufragio. Nel 2016 all'hot spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 6314 migranti in occasione di 17 sbarchi.
Il rimorchiatore Asso 29 ha fatto ingresso al porto di Pozzallo venerdì sera con a bordo quasi 700 migranti. Tutti i migranti erano a bordo di quattro imbarcazioni soccorse: una barca di piccole dimensioni in legno con 20 passeggeri, due gommoni ed un barcone in legno con centinaia di migranti, parte di quali giunti a Pozzallo ed altri a Porto Empedocle.

Al termine delle indagini sono stati individuati quattro scafisti: per la piccola barca in legno è stato individuato un uomo di 21 anni, nato in Ghana; per il gommone sono stati individuati un sedicenne della Guinea e un uomo di 29 anni della Nigeria;  per il barcone con circa 500  migranti è stato individuato un uomo di 29 anni originario del Sudan.
Secondo gli inquirenti i quattro "concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l'ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari". Il 29 sudanese, è stato fermato anche per il 'reato di morte come conseguenza di un altro delitto' per il naufragio nel quale, secondo quanto raccontato dai testimoni, sarebbero morte 400 persone.

I migranti prevalentemente da paesi del centro Africa, Eritrea e Siria sono stati ospitati presso l'hot spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
E' stata particolarmente complessa, spiega la polizia, la gestione dello sbarco di ieri a Pozzallo, non solo per i numeri (700 le persone arrivate) ma soprattutto per l'aspetto psicologico dei migranti tutti particolarmente stressati da quanto vissuto. Le operazioni di sbarco, si legge in una nota, "non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni". Alle procedure hanno partecipato 30 agenti e appartenenti alle altre forze dell'ordine, la protezione civile, la Croce Rossa Italiana, l'esercito e i medici.

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