Reggio Calabria, 26 giu. (LaPresse) – E' stato catturato Ernesto Fazzalari, boss della 'ndrangheta latitante dal giugno 1996, quando sfuggì all'operazione Taurus. A Molochio, frazione Monte Trepitò in provincia di Reggio Calabria, i carabinieri del reparto operativo del capoluogo calabrese, lo hanno arrestato per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, porto e detenzione illegale di armi ed altro. L'uomo era il secondo dei ricercati in Italia dopo Matteo Messina Denaro.
Fazzalari, ritenuto elemento di vertice dell'articolazione territoriale della 'ndrangheta operante prevalentemente in Taurianova, Amato e San Martino di Taurianova e con ramificazioni in tutta la provincia e in altre in ambito nazionale, sorpreso nel cuore della notte, non ha opposto resistenza. I carabinieri riferiscono inoltre che all'interno dell'abitazione, al momento dell'irruzione, era presente anche una donna, di 41 anni, che è stata arrestata per i reati di procurata inosservanza di pena, concorso in detenzione di arma comune da sparo e ricettazione.
"Preso nella notte dai carabinieri il boss della 'ndrangheta Fazzalari. Grazie a giudici e forze dell'ordine. Viva l'Italia". Così su Twitter il premier Matteo Renzi, commentando l'arresto del boss in Calabria.
ALFANO: "UNO DEI GOL PIU' BELLI". "Oggi la Squadra Stato ha messo a segno uno dei suoi gol più belli. I nostri carabinieri hanno individuato in un casale e tratto in arresto questa notte, a Molochio, in provincia di Reggio Calabria, Ernesto Fazzalari, inserito nell'elenco dei latitanti di massima pericolosità e ricercato dal novantasei per duplice omicidio, associazione di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, rapina". Così il ministro dell'Interno Angelino Alfano, che si è congratulato con il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, Tullio Del Sette: "Fazzalari, trovato con la sua compagna quarantunenne, e' uno dei più importanti latitanti, personaggio di spicco della criminalità e a capo della omonima 'ndrina che opera nel territorio di Taurianova. La fuga dei criminali ha sempre un termine. Alla giustizia non si sfugge. Sono queste le vittorie che ci confortano e ci sostengono nel cammino difficile, ma possibile, contro il crimine organizzato e sono il premio per un lavoro incessante delle forze dell'ordine e dei magistrati, portato avanti con pazienza, determinazione e alta professionalità".