"Azienda incauta: poco rinnovamento nelle infrastrutture, troppi costi"
La questione rifiuti continua a tenere banco nella politica capitolina. Dopo il caos scoppiato sull'assessora all'Ambiente Paola Muraro, accusata di conflitto di interessi per doppio incarico (all'Ama e alla Bioman, società che vinse un appalto per smaltire rifiuti romani in Friuli), parola alla sindaca Raggi. "Ama Spa (l'azienda dei rifiuti di Roma ndr) incautamente, in questi ultimi anni non si è dotata delle infrastrutture impiantistiche necessarie, offrendo, quindi, di fatto, opportunità a gruppi privati e ad Acea Spa di inserirsi nel settore di attività proprio di Ama", afferma Raggi, nel corso della presentazione delle linee programmatiche della sua giunta in assemblea capitolina.
"Di fatto, Ama spa è stata relegata a svolgere mera attività di raccolta, trasbordo, trasporto e scarico in discarica, con enormi costi di dotazione per contenitori, veicoli e mezzi", aggiunge Raggi.
"I numeri attuali dell'azienda sono: oltre 600 milioni di euro di debiti, di cui 200 milioni verso fornitori, oltre 35 milioni di euro annui verso il pool di banche che la sostiene; 250 milioni di costi per la esportazione di rifiuti; circa 7500 dipendenti; una flotta di veicoli acquistati per oltre 200 milioni nel 2009 e 2010", spiega la pentastellata ponendosi come obiettivo la "riorganizzazione di Ama sotto l'egida della sindaca e dell'assessorato preposto".
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