Il Pontefice ha tenuto in piazza San Pietro il consueto Angelus domenicale

"Purtroppo dalla Siria continuano ad arrivare notizie di vittime civili della guerra, in particolare da Aleppo. – E' inaccettabile che tante persone inermi – anche tanti bambini – debbano pagare il prezzo del conflitto, il prezzo della chiusura di cuore e della mancanza della volontà di pace dei potenti. Siamo vicini con la preghiera e la solidarietà ai fratelli e alle sorelle siriani, e li affidiamo alla materna protezione della Vergine Maria". Lo ha detto Papa Francesco dopo aver recitato l'Angelus in piazza San Pietro. Il Pontefice ha osservato un minuto di silenzio per le vittime siriane e poi ha recitato un Ave Maria.

Prima dell'Angelus invece il Papa si è soffermato sul concetto di attaccamento al denaro: "Possiamo avere tante cose, essere tanto attaccati al denaro, averne tanto ma poi alla fine non possiamo portarlo con noi. Ricordatevi che il Sudario non ha tasche". "Nell'odierna pagina del Vangelo – ha spiegato – Gesù parla ai suoi discepoli dell'atteggiamento da assumere in vista dell'incontro finale con Lui, e spiega come l'attesa di questo incontro deve spingere ad una vita ricca di opere buone. Tra l'altro dice: 'Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma'. E' un invito a dare valore all'elemosina come opera di misericordia, a non riporre la fiducia nei beni effimeri, a usare le cose senza attaccamento ed egoismo, ma secondo la logica di Dio, la logica dell'attenzione agli altri, la logica dell'amore".

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