Sono stati scoperti 2mila lavoratori irregolari e 420 casi di affitti in nero
Tredici milioni di prodotti contraffatti e insicuri sequestrati, 1.079 distributori stradali di carburante controllati, 560 venditori abusivi e 2mila lavoratori irregolari scoperti, 420 casi di affitti "in nero". Sono i risultati del piano estivo di controlli avviato dall'inizio di luglio dalla guardia di finanza a tutela dell'economia legale nelle località balneari, montane e nelle città d'arte a maggiore vocazione turistica: "Un rafforzamento delle attività soprattutto orientato verso la tutela delle imprese e dei cittadini che, con fatica e sacrifici, tutti i giorni operano e lavorano per il bene e per la crescita economica dell'Italia", ha dichiarato il comandante generale, Giorgio Toschi.
Nel dettaglio, a Napoli sono stati nidividuati tre opifici clandestini dediti alla produzione illegale di articoli recanti marchi contraffatti, occultati all'interno di comuni box auto, ai quali si accedeva mediante passaggi occulti ricavati nell'intercapedine di una parete. L'operazione ha permesso di denunciare 21 persone, di cui 3 tratte in arresto e sequestrare opifici, macchinari e autoveicoli utilizzati nell'illecita attività, oltre a diverse migliaia di prodotti contraffatti.
Sul fronte delle accise sono stati controllati 1.090 distributori stradali di carburante in tutto il territorio nazionale, con 271 violazioni constatate, delle quali 74 riferite alla disciplina sui prezzi, con sanzioni amministrative a carico dei gestori degli impianti.
Nei casi più gravi, 39 responsabili sono stati denunciati alle Procure e oltre 112.000 litri di prodotti petroliferi sono stati sequestrati: principalmente, casi di frode emersi dal riscontro del quantitativo di carburante erogato con l'importo pagato dagli utenti, ovvero dalle verifiche sulla qualità dei prodotti per individuare miscelazioni abusive con sostanze non consentite, che hanno fatto emergere anche il contrabbando di prodotti energetici immessi in consumo in evasione d'accisa.
Nel corso dei controlli mirati alla tutela del commercio regolare, sono stati individuati oltre 560 venditori risultati completamente abusivi per totale assenza di licenze e permessi previsti dalla normativa commerciale e di pubblica sicurezza, mentre più di 3.000 sono i venditori e gli esercenti che, seppure in possesso delle prescritte autorizzazioni, hanno omesso di comunicare l'inizio dell'attività all'Amministrazione finanziaria o che non hanno installato i misuratori fiscali, risultando, in molti casi, evasori totali e quindi sconosciuti al Fisco. Nei loro confronti, i Reparti della Guardia di Finanza hanno già avviato approfondimenti mirati alla completa ricostruzione del giro d'affari nascosto.
Quasi 2.000 i lavoratori "in nero" e irregolari sono stati scoperti nel corso del piano estivo.
In questo ambito a Foggia è stata portata a termine un'operazione a contrasto del fenomeno del "caporalato" la quale ha permesso di sgominare un gruppo criminale che, disponendo di un'articolata struttura organizzativa (con dormitori, servizi di trasporto degli operai, contabilità parallela "in nero", ricorso a ditte/società di copertura), ha realizzato una prolungata attività di intermediazione illecita di diversi operai di nazionalità rumena. L'operazione si è conclusa con l'arresto di tre persone e il sequestro di immobili e automezzi impiegati nell'attività criminale.
Sempre nel settore dei ricavi in parte occultati al Fisco sono stati registrati 675 interventi a contrasto degli affitti irregolari, anche mediante il ricorso all'offerta on-line, di seconde e terze case nelle principali località di villeggiatura; 420 le violazioni riscontrate, con il conseguente avvio di più approfonditi accertamenti fiscali.
In tale contesto si inserisce un più piano d'azione realizzato dalla Guardia di Finanza in Sicilia che ha individuato 23 bed & breakfast completamente abusivi e proposto per il recupero a tassazione nove milioni di euro non dichiarati al Fisco con un milione di euro di I.V.A. evasa.
L'intensificazione del controllo economico del territorio disposta dalla Guardia di Finanza durante la corrente stagione estiva ha coinciso, inoltre, con un nuovo piano di controlli mirati sui servizi di rimessa di denaro, per prevenire condotte finalizzate all'utilizzo dei circuiti di pagamento alternativi ai canali bancari per finalità di riciclaggio di proventi illeciti, ovvero per possibili operazioni destinate al finanziamento del terrorismo. In particolare, a partire dal 1° luglio sono stati eseguiti 346 accertamenti presso altrettanti sportelli di money transfer, che hanno permesso di porre sotto controllo 647 operazioni di trasferimento di denaro, poste in essere da altrettanti soggetti, di cui 111 risultati gravati da precedenti di polizia.
L'effettuazione di questi controlli "sul posto" ha anche lo scopo di evitare casi di "aggiramento" delle regole che sovrintendono a tali servizi, fra cui il divieto di frazionamento artificioso dei pagamenti al di sotto della soglia di legge fissata in 1.000 euro (c.d. smurfing) oppure la fittizia intestazione delle transazioni a prestanome.
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