"La prevenzione, nella ricostruzione, complessa ma non impossibile"

 "Bisogna lavorare molto sulla prevenzione, per evitare attenzioni e appetiti malevoli delle organizzazioni criminali sulla ricostruzione. Soprattutto sui lavori di urgenza, nella fase immediatamente precedente alla ricostruzione vera e propria. Penso ai lavori di rimozione e smaltimento di detriti e rifiuti, al consolidamento degli edifici lesionati ma non crollati, e anche alla allocazione delle casette che avverrà nei prossimi mesi. In questa fase preliminare si annida subito il rischio di infiltrazione della criminalità organizzata". Lo ha detto a Voci del Mattino, Radio1 Rai, il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti.

"L'esperienza acquisita durante il sisma de L'Aquila in questo senso è stata positiva, perché grazie all'opera delle prefetture e di tutte le istituzioni siamo riusciti a prevenire questi inserimenti criminali. Voglio sottolineare, in quella occasione, il contributo importante della procura nazionale antimafia e antiterrorismo , che attraverso la conoscenza del mondo delle imprese ha permesso alla prefettura aquilana di agire in modo efficace nella prevenzione del fenomeno. Recentemente – ha ricordato il magistrato – abbiamo stroncato una organizzazione criminale che operava nei settori classici dalla malavita, droga, armi, estorsioni, ma che aveva agganci anche nel settore dell'imprenditoria edilizia, per riciclarvi denaro sporco. Si tratta di una organizzazione che, peraltro, non aveva partecipato alla ricostruzione de L'Aquila".

"La prevenzione, in questo campo, è un lavoro complesso ma non impossibile – ha concluso il procuratore Roberti intervenuto a Voci del mattino – un lavoro che va fatto assolutamente. Con le conoscenze che abbiamo e la possibilità di incrociare i dati, tutti elementi di cui dispone la direzione nazionale antimafia, e forti dell'esperienza aquilana, possiamo prevenire le infiltrazioni di imprese che potenzialmente oppure di fatto sono collegate alle organizzazioni criminali".
 

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