"Non volevo dare fastidio,volevo essere vicino", ha detto il pontefice tra la gente del centro più colpito
Alle 9,10 di questa mattina il Papa è arrivato in Amatrice per visitare la popolazione devastata dal terremoto del 24 agosto. Accompagnato dal vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, il Santo Padre ha visitato la scuola e poi si sposterà nella 'zona rossa' del paese, quella chiusa per motivi di sicurezza.
Già domenica scorsa – spiega una nota della Sala Stampa – durante la conferenza stampa nel volo Baku-Roma, il Papa Francesco aveva detto che questa visita l'avrebbe fatta "privatamente, da solo, come sacerdote, come vescovo, come Papa. Ma da solo. Così voglio farla. E vorrei essere vicino alla gente".
Anche nell'Angelus del 28 agosto scorso, il Santo Padre aveva espresso la sua "vicinanza spirituale agli abitanti del Lazio, delle Marche e dell'Umbria, duramente colpiti dal terremoto di questi giorni. Penso in particolare alla gente di Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto, Norcia. Ancora una volta dico a quelle care popolazioni che la Chiesa condivide la loro sofferenza e le loro preoccupazioni. Preghiamo per i defunti e per i superstiti. Cari fratelli e sorelle, appena possibile anch'io spero di venire a trovarvi, per portarvi di persona il conforto della fede, l'abbraccio di padre e fratello e il sostegno della speranza cristiana".
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