Alcuni bambini si svegliavano di notte urlando
La polizia di Fabriano su disposizione del gip del Tribunale di Ancona ha sospeso dall'esercizio della professione una maestra di una scuola materna, per maltrattamenti verso i piccoli a lei affidati. Il comportamento vessatorio dell'insegnante si manifestava – fa sapere la polizia – con l'uso di violenza fisica e psicologica in modo da infliggere penose condizioni di vita scolastica ai bambini e determinando un'alterazione nel loro equilibrio e della loro serenità di crescita.
L'indagine è nata dalle confidenze e perplessità di una mamma di un alunno dell'istituto, la quale aveva notato un cambiamento nel comportamento del proprio bimbo: il piccolo faceva capricci per recarsi a scuola. Il bimbo durante dei risvegli notturni apostrofava il proprio peluche con espressioni del tipo: "Non lo fare più. Hai capito? Non te lo dico più. In castigo subito. Vai a riflettere seduto lì. E basta".
La polizia su richiesta del pm ha iniziato a sentire anche altri genitori e si è scoperto che dei cambiamenti erano avvenuti anche in altri bimbi che di notte si svegliavano urlando. I bambini riferivano ai genitori che la maestra li chiamava con parole come: "Imbecille", "stronzo"," perdente", "disgraziato", "topolino che fa la cacca".
Da qui l'inizio di una delicata indagine con l'utilizzo di tecniche che hanno messo in luce il comportamento vessatorio della maestra nei confronti dei piccoli alunni.
Strattonamenti, schiaffi, colpi vari, rimproveri aspri, derisione per i loro comportamenti, mortificazioni ed offese verbali. I bambini, considerati cattivi, con urla e spintoni venivano costretti a sedersi causando loro disperazione e pianti a dirotto, in un punto prestabilito della stanza. Venivano anche minacciati di gravi ritorsioni nel caso in cui avessero raccontato ai genitori le offese e le botte ricevute ed erano accusati con disprezzo di "mammite".
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