Bastano piccoli gesti per aiutarli a gestire e affrontare la paura

Sono molte le persone che la scorsa notte hanno dormito fuori casa per pericolo o per paura delle scosse di terremoto che ancora una volta hanno fatto tremare il centro Italia. Il terremoto da agosto è entrato anche nella vita dei tanti bambini che hanno lasciato le loro case per sistemazioni di fortuna e oggi si trovano a dovere affrontare sensazioni prima sconosciute, come la paura, o a gestire il trauma. Un 'evento traumatico' è un'esperienza negativa che può minacciare la vita o la salute propria e delle persone che si amano.

Il terremoto espone molti bambini e adolescenti all'esperienza del lutto, della perdita della casa e delle proprie abitudini, alla visione di immagini drammatiche. È normale, in queste situazioni, provare paura intensa, senso di impotenza, di angoscia, di confusione che possono però scomparire in breve tempo, grazie anche al supporto e alla vicinanza di persone vicine. Primi fra tutti i genitori. Telefono Azzurro mette a disposizione dei bambini e dei loro genitori l'assistenza telefonica attraverso le sue linee. L'associazione spiega che bastano piccoli gesti per aiutare i bimbi a gestire e affrontare la paura.

Ecco i consigli di Telefono Azzurro: – trovate il tempo e la tranquillità necessari per stare insieme ai vostri figli e parlare con loro;  – ascoltate le loro domande, anche se ripetitive e insistenti, e rispondete loro con sincerità;  – evitate il più possibile di mostrare la vostra ansia e le vostre preoccupazioni;  – scegliete parole semplici e utilizzate esempi concreti e comprensibili per i bambini per spiegare quello che sta succedendo;  – rispettate le emozioni e le paure dei bambini, anche se possono sembrare eccessive o irrazionali;  – evitate che i bambini siano esposti a situazioni che ricordano l'evento traumatico vissuto: ne è un esempio essere ripetutamente esposti a dolorose immagini televisive;  – prestate attenzione alla maniera in cui l'ansia può esprimersi nei bambini: mal di testa o mal di pancia ricorrenti, senza che sia identificata alcuna causa organica, posso essere sintomi del trauma.

Alcuni consigli particolari sono poi rivolti ai genitori di bimbi che hanno meno di sei anni:  – state loro molto vicini, evitando separazioni a meno che non sia strettamente necessario; – rassicurateli e fateli sentire protetti, mostrandovi il più possibile tranquilli;  – dedicatevi insieme a loro ad attività rilassanti, come leggere una fiaba, passeggiare, giocare, ascoltare la musica.

Altri ancora a chi ha figli che vanno alle scuole primarie:  – aiutate i bambini a dare un nome alle emozioni, per riuscire a definirle e quindi a gestirle;  – ascoltate i bambini quando desiderano parlare, accogliendo le loro domande e fornendo risposte chiare e semplici;  – rassicurateli sul fatto che è del tutto normale sentirsi tristi e arrabbiati e che non si devono sentire 'cattivi' o 'sbagliati' se sperimentano queste emozioni.

Per preadolescenti e adolescenti:  – date loro supporto e rispettate sempre il loro punto di vista e le loro emozioni;   – fateli sentire importanti nella gestione delle prime ore dopo il sisma e nel processo di ritorno alla normalità, valorizzando il loro aiuto e le loro capacità;  – prestate attenzione a eventuali comportamenti aggressivi o autodistruttivi e, qualora tali atteggiamenti persistano, fatevi aiutare da un esperto.

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