Nella giornata contro la violenza sulle donne la presidente della Camera si chiede: "Questa è libertà d'espressione?"

Nella giornata contro la violenza sulle donne Laura Boldrini scende in campo contro quello che definisce "un fenomeno sempre più frequente e inaccettabile: l'utilizzo nei social network di volgarità, di espressioni violente e di minacce, nella quasi totalità a sfondo sessuale". La presidente della Camera seleziona e pubblica – lasciando nome e cognome di chi scrive – "solo alcuni" dei messaggi "tra quelli insultanti" ricevuti nell'ultimo mese. E' una sequela di offese.

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"Boldrini sei una tr.."; "ma nessuno l'ammazza a sta terrorista", "Boldrini sei una put… andicappata, vattene a casa", si legge nei post pubblicati dalla presidente di Montecitorio. "Ho deciso di farlo – scrive Boldrini – anche a nome di quante vivono la stessa realtà ma non si sentono di renderla pubblica e la subiscono in silenzio. Ho deciso di farlo perché troppe donne rinunciano ai social pur di non sottostare a tanta violenza.
Ho deciso di farlo perché chi si esprime in modo così squallido e sconcio deve essere noto e deve assumersene la responsabilità". "Leggete questi commenti e ditemi – conclude – questa si può definire libertà di espressione?".

 

E in occasione della giornata contro la violenza sulle donne anche il Papa chiede che l'ondata di crudeltà finisca. "Quante donne sopraffatte dal peso della vita e dal dramma della violenza. Il Signore le vuole libere e in piena dignità", scrive il Pontefice su Twitter.

 

 

 

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