Il Pontefice ha parlato in occasione della benedizione 'Urbi et Orbi' in piazza San Pietro

"Pace agli uomini e alle donne nella martoriata Siria, dove troppo sangue è stato sparso. Soprattutto nella città di Aleppo, teatro nelle ultime settimane di una delle battaglie più atroci, è quanto mai urgente che si garantiscano assistenza e conforto alla stremata popolazione civile, rispettando il diritto umanitario". Papa Francesco coglie l'atteso momento dell'Urbi et Orbi per riportare l'attenzione sui problemi più urgenti che affliggono la comunità internazionale, in primis la situazione in Siria, e per lanciare il suo appello di pace. "È tempo che le armi tacciano definitivamente e la comunità internazionale si adoperi attivamente perché si raggiunga una soluzione negoziale e si ristabilisca la convivenza civile nel Paese", aggiunge Bergoglio.

"Pace alle donne e agli uomini dell'amata Terra Santa, scelta e prediletta da Dio. Israeliani e Palestinesi abbiano il coraggio e la determinazione di scrivere una nuova pagina della storia, in cui odio e vendetta cedano il posto alla volontà di costruire insieme un futuro di reciproca comprensione e armonia", ha proseguito il Pontefice, passando alla questione mediorientale. "Possano ritrovare unità e concordia l'Iraq, la Libia e lo Yemen dove le popolazioni patiscono la guerra ed efferate azioni terroristiche".

Poi una preghiera per migranti e terremotati: "Pace ai profughi, ai migranti e ai rifugiati, a quanti oggi sono oggetto della tratta delle persone. Pace ai popoli che soffrono per le ambizioni economiche di pochi e l'avida ingordigia del dio denaro che porta alla schiavitù". "Pace a chi è segnato dal disagio sociale ed economico e a chi patisce le conseguenze dei terremoti o di altre catastrofi naturali", ha sottolineato ancora, riferendosi in particolare ai terremotati del centro Italia, colpiti dal sisma di agosto.

 

 

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