Un approccio innovativo del Tribunale che prevede il coinvolgimento di una idonea guida religiosa con l'ausilio delle associazioni islamiche

Nei giorni scorsi la polizia ha notificato la misura della sorveglianza speciale nei confronti di un cittadino italiano originario dell'Albania residente in provincia di Bari: dalle indagini, l'uomo era risultato a rischio di commettere atti di terrorismo. Sul suo pc e sul suo smartphone sono stati infatti trovati post che esaltano gli attentati di Parigi, foto che lo ritraggono mentre imbraccia un fucile mitragliatore, la condivisione di immagini e video di azioni terroristiche dell'Isis e scene di esecuzione di prigionieri, con commenti nei quali si afferma che il vero terrorismo è quello dei governi occidentali. E ancora, sono emerse la visualizzazione di un noto videogioco, Assassin's Creed, nel quale le voci originali erano state sostituite da altre che esaltavano l'Isis e accusavano la Gran Bretagna di aver distrutto il primo Califfato dell'Impero Ottomano, la condivisione in Rete di un video inneggiante la conquista islamica dell'Italia, la condivisione online dell'intervista del fondamentalista islamico inglese Anjem Choudary, in cui quest'ultimo minaccia l'Italia annunciando che i combattenti dell'Isis conquisteranno Roma per imporre la sharia.

Tale approccio di tipo preventivo-giudiziario ha rappresentato un'assoluta novità in relazione alla lotta al terrorismo internazionale di matrice islamista, così come rappresenta una novità il tentativo di recupero sociale del soggetto, attraverso un percorso deradicalizzazione con il coinvolgimento di una idonea guida religiosa da individuare con l'ausilio delle associazioni islamiche.

 È in fase di preparazione una specifica attività, d'intesa con la Procura, per stabilire forme di coinvolgimento della comunità islamica locale per realizzare una piattaforma di incontri su tematiche religiose per realizzare l'effettivo reinserimento sociale del soggetto.
 

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