Per servizi e infrastrutture informatiche il tribunale ha ricevuto 16 milioni di euro
Il Nucleo anticorruzione della Guardia di finanza, su delega dell'Anac di Raffaele Cantone, ha acquisito tra ieri e oggi i documenti relativi all'assegnazione da parte di Expo di 16 milioni di euro per i servizi telematici e le infrastrutture informatiche per il tribunale di Milano. Il sospetto è che gli appalti siano stati assegnati con affidamento diretto, ossia senza gara. Gli accertamenti dell'Anac, come ha confermato a LaPresse lo stesso Raffaele Cantone, sono iniziati ieri a Palazzo Marino, che ha bandito le gare in vista di Expo per migliorare alcuni servizi del tribunale, e sono proseguiti nella giornata di oggi.
I servizi riguardavano, tra l'altro, il processo civile telematico, fiore all'occhiello del tribunale di Milano, e alcune infrastrutture informatiche. I progetti sarebbero stati affidati, come ha rilevato anche il Garante della concorrenza e del mercato, a una società di Bologna e in parte non sono stati realizzati. A far partire la segnalazione all'Anac, da quanto si è saputo, sono state la Corte d'Appello di Milano e la Procura generale, dopo diversi articoli apparsi sull'argomento. A parlare per primo del problema, infatti, è stato il blog 'Giustiziami.it' nel 2014. L'Anac dovrà ultimare gli accertamenti amministrativi e, in caso ravvisi profili penali, dovrà segnare tutto alla Procura. Troppo presto, però, per dire come si svilupperà la vicenda. "Stiamo aspettando gli esiti dei controlli", è stato il commento di Cantone.
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