I sindacati: "Ancora una volta siamo stati umiliati". L'Unione nazionale consumatori: "Decisione incomprensibile"

Proclamato lo sciopero nazionale dei taxi: gli autisti si fermeranno il 23 marzo dalle 8 alle 22. "Un servizio che quotidianamente, tra mille difficoltà, garantisce un diritto essenziale per l'utenza, come quella alla mobilità, non può essere abbandonato alle mire speculative di grossi gruppi economici e devastato dall'abusivismo", dichiarano in una nota  FIt Cisl taxi, Uil Trasporti taxi, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Usb taxi, in relazione alla proclamazione del fermo, indetto insieme a Uti, Unica Cgil, Unimpresa.

"Ancora una volta siamo stati umiliati: il governo non è stato in grado di fornire alcun tipo di risposta a delle semplici domande, nascondendosi dietro la sovranità del parlamento", aggiungono. "Sovranità però" – prosegue la nota – "puntualmente calpestata quando si è trattato di salvare banche, grossi gruppi o interessi particolari".

"Nonostante la volontà di dialogo già manifestata un anno fa, con la revoca di uno sciopero e la promessa di apertura di un tavolo di confronto mai mantenuta, dopo il colpo di mano notturno fatto in Senato, davanti ad una nuova disponibilità relativa alla rivisitazione delle norme che disciplinano il settore, il Governo non può dare rassicurazioni sulle decine di emendamenti piovuti sul DDL concorrenza, nel quale è inserita la delega con cui riformare il comparto", continuano.

"Proclamiamo dunque un fermo nazionale di categoria per il giorno 23 marzo p.v." – conclude la nota – "per difendere la dignità di migliaia di operatori, stanchi di vuote e inutili promesse".

UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI: SCIOPERO INCOMPRENSIBILE. "Lo sciopero nazionale – si legge in una nota della Unione nazionale consumatori – è stato proclamato dal parlamentino dei tassisti, riunito a Roma". "I tassisti sono liberi di scioperare nel rispetto della legge, ossia rispettando i 10 giorni di preavviso. Sciopero legale, quindi, ma incomprensibile. Ci sfuggono, infatti, le ragioni della protesta, visto che loro, almeno, sono stati ricevuti al ministero, a differenza di chi, come noi, rappresenta gli utenti. Invitiamo, comunque, il ministro dei Trasporti Delrio a convocare tutte le parti interessate alla riforma: taxi, Ncc, servizi tecnologici per la mobilità e associazioni di consumatori", è scritto nella nota.

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