Nove gli indagati per la morte del giovane, pestato a calci, pugni e sprangate tra venerdì e sabato notte ad Alatri

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Due persone sono state fermate perché ritenute coinvolte nell'omicidio di Emanuele Morganti, il ragazzo di 20 anni ucciso fuori da un locale ad Alatri, in provincia di Frosinone, nella notte tra venerdì e sabato. Il fermo è stato eseguito dai carabinieri del Reparto operativo provinciale di Frosinone. Nei giorni scorsi nove sospetti erano stati interrogati a più riprese dagli inquirenti. L'inchiesta è coordinata dalla Procura locale.

I fermati sono due fratelli "riconducibili ad ambienti delinquenziali", riferisce il procuratore capo di Frosinone, Giuseppe De Falco, nel corso di una conferenza stampa, spiegando che sono accusati di omicidio volontario per motivi futili. "Non si sono consegnati – ha spiegato – sono stati presi a Roma perché là si trovavano. Sono stati trovati nell'abitazione di una parente".

Si tratta di "soggetti noti negli ambienti alatrensi, cittadina assolutamente tranquilla, frequentata da frange delinquenziali violente nel settore del traffico contro il patrimonio e del traffico di stupefacenti".

La vicenda, continua De Falco, è "di una gravità spaventosa perché per motivi banalissimi si è arrivato alla drammatica morte di una persona assolutamente perbene". Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti Emanuele sarebbe stato allontanato dalla discoteca dove si trovava con la fidanzata e alcuni amici dopo un "banalissimo diverbio", spiega, nato con una persona ubriaca per "accaparrarsi una bevanda al bar".

Emanuele è morto domenica, dopo quasi due giorni di agonia, in un letto del policlinico Umberto I di Roma. Il giovane operaio, pestato a calci, pugni e sprangate, è arrivato in elisoccorso al policlinico della capitale la notte tra venerdì e sabato, in condizioni già disperate. Subito è stato sottoposto a un intervento chirurgico per provare a ridurre le lesioni alla testa causate dai colpi ricevuti. I medici dell'ospedale romano hanno rilevato la rottura delle vertebre cervicali e varie fratture craniche. L'operazione non è bastata a salvargli la vita: il ragazzo è morto domenica e i suoi genitori hanno dato il consenso alla donazione degli organi. L'agguato, nella piazza centrale di Alatri, è avvenuto dopo che il giovane ha difeso la fidanzata da un ubriaco che la molestava in un locale.

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