Terremoto, proteste fuori Montecitorio e Salaria bloccata

Se non ci sarà un tavolo col governo entro una settimana, in vista nuovi presidi in tutta Italia

Proteste dei cittadini del Centro Italia colpiti dal terremoto fuori da Montecitorio, davanti al Pantheon e in altri presidi delle zone terremotate. I manifestanti hanno bloccato la via Salaria all'altezza di Amatrice, Norcia e Arquata con i trattori. Chiedono un tavolo con il governo, la protezione civile e i capigruppo dei partiti entro una settimana, altrimenti, assicurano, ci saranno nuove proteste in tutta Italia. "Il reale problema – spiega una coltivatrice di Torrita di Amatrice alle telecamere di Rainews24 – è che le nostre terre sono abbandonate dal 24 agosto. Si sta pensando a ricostruire scuole, cinema, ospedali. Ma il problema vero è lo spopolamento. Era imporatnte far rimanere la nostra gente sul proprio territorio, perché sarebbe significato far ripartire il territorio".

"La situazione del Centro Italia si aggrava di giorno in giorno. A quasi otto mesi dal primo sisma quello che rimane dei nostri paesi sono solo le macerie. Il Centro Italia sta morendo e nessuno interviene, ci avevano detto che non ci avrebbero lasciati soli, e invece l'hanno fatto", la denuncia dei manifestanti. Uno dei presidi è a Grisciano, in provincia di Rieti: "I politici ci hanno detto un sacco di bugie", protesta un cittadino. "E' dal 15 gennaio che manifestiamo – gli fa eco un anziano -. Significa che lo Stato ha fallito. Ci hanno detto che non ci avrebbero lasciati soli, sono riusciti ad abbandonarci".