"Sono sempre solo e in stazione c'erano persone che volevano farmi del male"
I due coltelli con i quali giovedì sera in stazione Centrale a Milano ha ferito un agente della Polfer e due militari dell'Esercito li ha rubati "per difendersi". É questa la versione che Ismail Tommaso Hosni, il 20enne italiano che ha ferito i tre militari, ha raccontato al gip Manuela Scudieri nel corso dell'interrogatorio di garanzia nel carcere di San Vittore.
"Sono sempre solo e in stazione c'erano persone che volevano farmi del male", si è giustificato il ragazzo, che ha aggiunto di non ricordare i dettagli dell'aggressione anche perchè quel giorno "come altri giorni avevo assunto cocaina".
Hosni è indagato anche per terrorismo internazionale e i pm Alberto Nobili e Alessandro Gobbis, insieme alla Dogos di Mialno, stanno cercando di capire fino a che punto nei mesi scorso si sia radicalizzato. Sul suo profilo Facebook, infatti, il ragazzo ha postato alcuni video inneggianti all'Isis. Gli inquirenti stanno cercando di fare luce anche sulle sue amicizie, tra cui un amico libico che quattro mesi fa era stato arrestato insime a Hosni per droga. Potrebbe essere stato proprio lui a indottrinarlo e a farlo avvicinare al Califfato. Ancora da chiarire, infine, se Hosni, quando è stato fermato dai militari, avesse già pianificato di commettere un'azione violenta. E proprio su questi punti i pm hanno intenzione di sentirlo nei prossimi giorni.
Il difensore Giuseppina Regina ha già chiesto al gip di disporre una perizia psichiatrica sul 20enne, che è risultato positivo ai test tossicologici. Dopo il suo arresto, Hosni si trova nel centro osservazione psichiatrica di San Vittore.
A Milano il 20enne faceva una vita da "balordo" nei dormitori della Stazione Centrale, dai quali, dice, veniva spesso allontanato perché disturbava gli altri ospiti. Alcuni di loro lo picchiavano e l'avevano già aggredito anche in piazzale Maciachini. Ha ammesso di far uso di cocaina, che aveva con sé perché incaricato di venderla dal racket dello spaccio, e ha detto di averla presa anche il pomeriggio prima dell?aggressione. Pure essendo musulmano, ha escluso qualsiasi legame con l'Islam radicale.
Da tempo Hosni aveva allentato i legami con la sua famiglia.
La madre è stata accusata di atti sessuali con minori ed è stata arrestata quando Hosni aveva appena due anni e mezzo. Da allora il 20enne ha vissuto insieme al padre in Tunisia ed è stato cresciuto con la nonna paterna. Quando il padre ha trovato una nuova compagna, però, ha deciso di tornare in Italia perchè non andava d'accordo con la donna. Nemmeno a casa della madre si era ambientato perchè non gli piaceva il suo novo marito. Quindi il trasferimento dalla zia a Milano, per un mese e mezzo circa, e poi la vita da sbandato fra i dormitori pubblici e il vecchio furgone bianco a Quarto Oggiaro. Una volta arrivato a San Vittore Hosni ha chiesto di poter parlare ala telefono con la nonna in Tunisia.
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