"E' parafulmine dei misteri", ha detto durante processo per strage rapido 904
"Totò Riina sta molto male: penso che questo nessuno possa disconoscerlo". Lo ha detto il difensore di Riina, l'avvocato Luca Cianferoni, durante una pausa del processo, davanti alla corte d'assise d'appello di Firenze, che vede il boss mafioso imputato come mandante della strage del treno Rapido 904, che il 23 dicembre 1984 fece 16 morti e oltre 260 feriti per lo scoppio di una bomba sul convoglio Napoli-Milano. Riina è l'unico imputato. In primo grado, il 14 aprile 2015 venne assolto dalla Corte d'Assise di Firenze "per non aver commesso il fatto". Totò Riina, disteso su una barella, sta seguendo l'udienza di oggi in audio-videoconferenza dal carcere di Parma.
"Sentitevi liberi di assolverlo" Riina è il "parafulmine" di tanti misteri italiani per cui è stato processato, e talvolta assolto, e "quel parafulmine sia lasciato in pace: sarà chi sarà, ma è un essere umano". Con queste parole Cianferoni ha concluso la sua arringa al processo per la strage del rapido 904. Riina è l'unico imputato. In primo grado, il 14 aprile 2015 venne assolto dalla Corte d'Assise di Firenze "per non aver commesso il fatto".
Cianferoni nella sua arringa ha fatto più volte riferimento alle condizioni di salute del suo assistito, che ha preso parte al processo su una barella in videocollegamento dal carcere di Parma, e ha chiesto ai giudici di confermare l'assoluzione pronunciata in primo grado. La prossima udienza è in programma il prossimo 21 giugno: quel giorno, dopo eventuali controrepliche dell'accusa, i giudici dovrebbero entrare in camera di consiglio.
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