"Mi conforta pensare che con l'età che ho non possono mettermi in galera, continuerò a difendermi"
I giudici della terza sezione penale di Milano, presieduti da Ilio Mannucci Pacini, hanno condannato a 3 anni e 6 mesi Emilio Fede per concorso in bancarotta con Lele Mora per il crac della società dell'ex agente dei vip Lm Managment. Mora, prima di fallire, aveva chiesto un aiuto economico a Silvio Berlusconi, che gli aveva dato circa 2,8 milioni di euro. Per il pm Eugenio Fusco, che aveva chiesto una condanna a 3 anni di reclusione, Fede, che aveva fatto da 'mediatore', avrebbe tenuto per se circa a un milione di euro. I giudici della terza sezione penale hanno condannato anche Fede a versare un risarcimento di 1 milione e 110 mila di euro ai creditori coinvolti nella procedura fallimentare della società di Mora.
Per aver distratto i soldi prestati da Berlusconi dalle casse della Lm Mangment, Lele Mora ha già patteggiato una condanna a un anno e sei mesi.
Il 27 marzo scorso Silvio Berlusconi aveva testimoniato nel corso del processo, ricostruendo la vicenda del prestito a Mora di cui Fede, a sua insaputa, avrebbe trattenuto oltre un milione di euro. "Ho ricostruito con il ragionier Spinelli (il contabile di Berlusconi, ndr) e con i miei collaboratori che fu Fede, durante un cena in cui era presente anche Mora, a richiedermi la dazione del prestito – ha raccontato l'ex Cavaliere – e io poi incaricai Spinelli di precedere ad un prestito infruttifero".
Berlusconi ha spiegato, rispondendo davanti alla terza sezione penale, di conoscere sia Fede sia Mora "da oltre 30 anni" e di aver ricostruito con i suoi legali che "le dazioni del prestito furono tre: una di 1 milione all'inizio del 2010, la seconda di 1,5 milioni nella primavera del 2010 e la terza di 300 mila euro nel settembre dello stesso anno".
FEDE: NON POSSONO METTERMI IN GALERA. "L'accusa aveva chiesto 3 anni, il Tribunale generosamente mi ha dato 3 anni e 6 mesi: di fronte a situazione come questa non voglio esprimere rabbia perché non è giusto, continuerò a difendermi, verrà l'Appello e poi la Cassazione, spero solo di arrivare a vedere la sentenza definitiva". Lo dice intervistato da Radio Monte Carlo Emilio Fede.
"Io lavoravo per Berlusconi e potevo chiedergli qualsiasi cosa – spiega Emilio Fede – figuriamoci se mi mettevo a fare la cresta sui soldi che lui aveva dato a Lele Mora in un momento di difficoltà. Non importa, credo ancora nella Giustizia, anche se questa sentenza mi sembra un'eccezione, visto che il Tribunale ha inflitto più di quanto chiesto dall'accusa. Forse fa più notizia sui giornali". Poi aggiunge: "Mi conforta pensare che con l'età che ho non possono mettermi in galera, semmai dovessi vedere la sentenza definitiva, chissà, magari mi metteranno ai servizi sociali!".
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