I lavoratori hanno incrociato le braccia contro il pericolo delle privatizzazioni
E' stato il 'venerdì nero dei trasporti' ed è durato 24 ore. E' iniziato ieri alle 21 e si è chiuso stasera, con città paralizzate da Nord a Sud. I sindacati di base denunciano una "pratica delle privatizzazioni" che "si è diffusa pericolosamente e progressivamente, producendo dissesto economico, disoccupazione, minori servizi all'utenza, riduzione preoccupante dei livelli di sicurezza, salari, diritti e tutele dei lavoratori in caduta libera". Le "parole d'ordine", per i sindacati, sono: "No alle privatizzazioni dei Trasporti, No allo smantellamento del Welfare Pubblico, No allo smembramento della Sanità Pubblica, Sì ai trasporti in mano pubblica, Sì ai rinnovi dei contratti, Sì alla pensione 35 anni di contributi". Non sono mancate le polemiche, con in prima linea il segretario del Pd Matteo Renzi.
GARANTE: LEGGE DOVREBBE AVERE RESTYLING. Il garante per gli scioperi Giuseppe Santoro Passarelli, ha detto a Sky Tg24 che "come Autorità di garanzia possiamo solo fare segnalazioni, ma poi è necessario l'intervento del legislatore, perché l'ultima modifica è stata quella del 2000 e oggi siamo nel 2017: la legge avrebbe bisogno di un restyling".
ALITALIA: IRRESPONSABILE INFLIGGERSI QUESTA PUNIZIONE. Alitalia ha cancellato quasi 170 voli, più altri 11 che non voleranno domani (17 giugno). L'azienda fa sapere di aver "attivato un piano straordinario per limitare i disagi e riproteggere sui primi voli disponibili il maggior numero di passeggeri". Ci sono stati voli regolari nelle fasce di garanzia, dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21. "Onestamente non ho capito perché si sciopera – ha commentato Luigi Gubitosi, commissario dell'ex compagnia di bandiera -. Per quanto riguarda Alitalia è un regalo alla concorrenza". "E' un po' irresponsabile e in qualche modo ci si autoinfligge una punizione", ha detto Gubitosi a UnoMattina.
RENZI: E A ROMA RINCORRONO FUNIVIE. Con gli scioperanti (ma soprattutto con l'amministrazione pentastellata di Roma) se la prende anche il segretario Pd Matteo Renzi: "L'ennesimo sciopero dei trasporti è uno scandalo. Fatto ancora una volta di venerdì. E proclamato da piccole sigle che utilizzano ancora una volta l'alibi della privatizzazione – prosegue Renzi su Facebook -. A Firenze cinque anni fa abbiamo messo a gara il servizio e lo ha vinto un'azienda pubblica, le Ferrovie dello Stato. Si può fare di più, ma adesso lo gestiscono meglio che in passato". Quindi, la stoccata alla prima cittadina romana, Virginia Raggi: "Anziché rincorrere tre funivie, forse i romani preferirebbero avere un autobus regolare ogni cinque minuti: mettere a gara il servizio farebbe perdere i voti dei sindacati autonomi ma migliorerebbe la vita dei cittadini – sottolinea il segretario dem -. Il diritto di sciopero è sacrosanto e va garantito. Ma anche il diritto dei cittadini di non essere presi in giro: non è possibile che una miriade di piccole sigle paralizzi i venerdì delle nostre città".
TRENI: GARANTITE LE FRECCE. E proprio Ferrovie Italiane hanno vissuto, anch'esse, 24 ore di sciopero anche per il personale del , eccetto per le regioni Piemonte e Valle d'Aosta. Le Frecce invece hanno circolato regolarmente. Per i treni regionali sono stati garantiti i servizi essenziali previsti per i giorni feriali, dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. E' stato garantito il collegamento tra Roma Termini e l'aeroporto di Fiumicino con il servizio 'Leonardo Express' o con autobus sostitutivi. Anche Trenord aderisce allo sciopero, garantendo il servizio dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21.
I DISAGI DI ROMA E MILANO. A Milano hanno funzionato le metro M1, M2 e M3, mentre M5 è stata sospesa. A Roma si sono sovrapposti due scioperi del trasporto locale, di 24 e 4 ore, indetti dai sindacati di Base e dal Sul. Entrambe le agitazioni hanno interessato rete Atac (bus, filobus, tram, metropolitane e ferrovie Roma-Lido, Roma-Civita-Viterbo e Termini-Centocelle), linee bus periferiche gestite da Roma Tpl, bus extraurbani della Cotral. Sommando gli orari delle due proteste, oggi il servizio è stato ridotto ai minimi termini, e garantito solo fino alle 8.30 e poi dalle 17 alle 20.
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