Un artificiere aveva perso un occhio e una mano: 8 persone in manette pure a Roma e Otranto
Otto militanti anarchici arrestati, tra Firenze, Roma e Otranto (Lecce), nell'ambito dell'operazione scattata all'alba di oggi e che ha visto impegnati duecento tra poliziotti e carabinieri. In manette sono finiti i cinque presunti responsabili dell'attentato della mattina del primo gennaio scorso, in via Leonardo da Vinci, a Firenze, dove venne piazzato un'ordigno tra le maglie della saracinesca della libreria 'Il Bargello', riconosciuta come centro culturale di destra.
La bomba, che aveva un timer, deflagrò colpendo in pieno Mario Vece, un artificiere della questura di Firenze che si era appena avvicinato per esaminarla. L'agente perse l'occhio destro e subì l'amputazione della mano sinistra. Gli altri tre arrestati, invece, sarebbero gli autori di un attentato compiuto lo scorso 21 aprile contro la caserma dei carabinieri nella zona di Rovezzano, alle porte di Firenze. In quell'occasione vennero lanciate tre bottiglie incendiarie.
Il blitz è scattato per il timore di fuga degli indagati. Già il 31 gennaio scorso c'erano state delle misure emesse dai magistrati che indagano sull'attentato. L'inchiesta, condotta dagli uomini dell'antiterrorismo e della Digos di Firenze, coordinati dalla procura del capoluogo toscano, aveva subito imboccato la pista dei cosiddetti anarcoinsurrezionalisti.
L'indagine poi si è allargata anche alle bombe molotov lanciate contro la caserma di Rovezzano, e questa tranche dell'inchiesta è stata affidata ai carabinieri del comando provinciale dell'Arma e del Ros. Per le indagini, gli investigatori si sono avvalsi di Intercettazioni, pedinamenti, analisi dei materiali biologici rinvenuti sui luoghi degli attentati, e in particolare il dna che avrebbe permesso di individuare colui che ha fabbricato l'ordigno.
Gli inquirenti ritengono ora di avere materiale a sufficienza per incriminare le cinque persone per la bomba di Capodanno e le altre tre per le molotov di Rovezzano. I reati ipotizzati per l'attentato del primo gennaio, costruzione detenzione e porto in luogo pubblico di un ordigno esplosivo micidiale, tentato omicidio e danneggiamento aggravato; per le bottiglie incendiarie contro la caserma, invece, i reati contestati a vario titolo agli indagati sono porto in luogo pubblico di ordigni esplosivi e danneggiamento aggravato.
Questa mattina, durante le operazioni per eseguire gli arresti, due dei ricercati si sono asserragliati sul tetto della Riottosa, un'immobile occupato da molti anni al Galluzzo, dove il gruppo di militanti anarchici svolgeva le sue attività e le riunioni. Gli uomini delle forze dell'ordine, per portare a termine il loro compito, hanno isolato la zona prima di entrare nell'edifico, che è stato sgombrato e sequestrato.
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