Situazione complicata per i trasporti nel Nord Ovest. Chiuse autostrade e linee ferroviarie. La spiegazione della parola "gelicidio"
Neve e ghiaccio (con la parola "gelicidio" che sta venendo di moda) su Piemonte e parte della Liguria. Bloccati molti treni, chiusa l'autostrada Torino-Savona, problemi sulla Torino-Aosta con i tir bloccati e rimandati indietro per le difficoltà al confine. Ghiaccio su alcune linee ferroviarie (Genova-Ovada-Acqui Terme e Genova-Busalla-Arquata Scrivia) con una ventina di treni pendolari bloccati e, ovviamente, con ulteriori ritardi su tutte le linee. In Liguria sono state chiuse le gallerie di Moneglia che tagliano in due il traffico sulla litoranea tra Genova e La Spezia. Nevicata ieri a Milano che ancora oggi è imbiancata.
Il maltempo imperversa sul Nord Ovest e sulla Toscana. Allerta rossa della protezione civile di elevata criticità per rischio idraulico diffuso sulla Toscana e allerta rossa di elevata criticità per rischio idrogeologico localizzato su Liguria e Toscana. Sul resto del Paese si va da allerta arancione a gialla. Ma la neve, se non crea immediati pericoli alluvionali provoca rallentamenti, intasamenti e ritardi un po' in tutte le attività umane: ne sono un esempio le scuole chiuse nell'alessandrino (Vignole Borbera e Gavi in particolare) e anche incidenti stradali come è accaduto sulla A6 (Torino-Savona) con tamponamenti a catena che, appunto, hanno consigliato la chiusura dell'autostrada.
Toscana – L'ondata di maltempo che in queste ore sta attraversando la Toscana al momento, nonostante l'allerta con codice rosso nella zona nord-ovest della regione, non ha fatto registrare particolari criticità. Le scuole sono restate chiuse per precauzione in molte province. Si segnalano interventi dei vigili del fuoco per alberi caduti e allagamenti, mentre per le onde alte sono stati sospesi i collegamenti con l'Isola d'Elba. Rallentamenti su alcune tratte ferroviarie. Vengono tenuti sotto controllo i corsi d'acqua: l'Ombrone e il Bisenzio hanno superato il primo livello di guardia. Alcuni voli in partenza dall'aeroporto di Firenze sono stati cancellati. Per quanto riguarda la pioggia, nelle prime ore della mattinata sono caduti 30-40 millimetri sui rilievi delle province di Lucca e Pistoia, 20-30 in provincia di Massa-Carrara, Prato, Pistoia e parte di quella di Firenze. Le raffiche di vento sull'Appennino lucchese hanno superato di poco i cento chilometri all'ora e così anche sulla costa grossetana e sul Monte Amiata; raffiche tra i 60 e gli 80 chilometri orari sulle altre zone costiere, rilievi collinari e montuosi dell'interno, e fino a 40 chilometri all'ora sulle zone di pianura. Sulla costa il mare è tra il molto mosso e l'agitato. In particolare si registra un'altezza d'onda significativa di circa 3 metri nell'isola di Giannutri e 2.8 metri all'isola della Gorgona. In Lucchesia si segnalano piccoli smottamenti in Mediavalle del Serchio e Garfagnana, e qualche allagamento fronte strada nella Piana di Lucca. Per il vento sono caduti alcuni alberi e si segnalano interruzioni di energia elettrica nella frazione di Antraccoli (Lucca) e Porcari. Decine le richieste di intervento a Firenze per il vento: i vigili del fuoco e la polizia municipale sono al lavoro per calcinacci caduti sul lungarno Vespucci, in Borgo Ognissanti e lungo la via Bolognese, per cartelloni pubblicitari finiti in mezzo alla strada all'altezza della scuola Boccaccio e un muro crollato a Villa Pini a Marignolle. Rallentamenti sulla linea ferroviaria fra Prato e Vernio, a causa del gelicidio.
Lazio – Pioggia e venti forti stanno provocando disagi alla viabilità di Roma e di altre zone del Lazio. Lo comunica Astral Infomobilità nel notiziario. Criticità sulla Nettunense dove ci sono code per la caduta di un ramo sulla sede stradale al km 0 e 800, all'altezza del centro abitato di Frattocchie. Stessa situazione sulla Sr312 Castrense al km 7 dove è stato istituito il senso unico alternato anche qui per la caduta di rami sulla carreggiata a causa del forte vento. Il personale di Astral spa sta lavorando per ripristinare la normale viabilità. Nel trasporto marittimo sono state cancellate le corse Laziomar Formia-Ponza delle 14.30, Ponza-Formia delle 14.30, Ventotene-Formia delle 13.30 e delle 15 e Formia-Ventotene delle 15.30. Per il trasporto pubblico su ferro, si segnala che il servizio della Metro B è rallentato per numero di treni circolanti inferiori al programmato. Soppressione di treni infine sulla tratta extraurbana della Roma-Viterbo, dove sono attivi bus sostitutivi.
Friuli Venezia Giulia – Dopo le nevicate di ieri, le squadre comunali sono da alcune ore impegnate per alcuni interventi per allagamenti nei territori di Muggia (Trieste) e Muzzana del Turgnano, nella bassa pianura friulana. Le piogge intense stanno portando a un aumento dei livelli dei corsi d'acqua in particolare, nelle prossime ore, nel bacino dell'Isonzo; in aumento anche la portata del Vipacco a Savogna (registrati 277 mc/s in aumento). Nel corso della prossima notte ed al mattino di domani sono previste ulteriori piogge, da abbondanti ad intense, localmente anche temporalesche, molto intense sulle Prealpi Giulie; la quota neve inizialmente oltre i 1800 metri circa, sarà in calo poi fino a 1500 metri circa. Soffierà vento forte da sud o sudovest specie in quota sui monti e sulla costa, con possibili mareggiate. Per quanto riguarda il pericolo valanghe, segnala il Corpo forestale FVG, dalla serata di oggi il pericolo potrà divenire "generalizzato e caratterizzato dalla possibilità di valanghe spontanee anche di grandi dimensioni, mentre il distacco provocato sarà probabile già con debole sovraccarico". "Dalla sera alcuni fenomeni valanghivi potrebbero interessare le vie di comunicazione poste sopra i 1000 metri circa e non sono esclusi gli insediamenti, interessati da valanghe, sopra i 1200- 1300 metri". Il grado di pericolo valanghe è stato fissato a 3 (marcato) in aumento a 4 (forte) in serata sulla zona alpina, 2 (moderato) sulla zona prealpina. Da segnalare, infine, difficoltà viarie nella giornata di domani nell'ingresso e nell'uscita da Trieste sia a causa di un fenomeno franoso a
Valanghe – Le abbondanti nevicate di queste ore stanno facendo aumentare il pericolo valanghe. In particolare, secondo il bollettino Aineva, oggi ci sarà ancora rischio valanghe di grado 4 (forte) sulle Alpi Graie. Aumenta il pericolo sulla fascia alpina centro-orientale, dove il rischio andrà per lo più da grado 3 (marcato) a grado 2 (moderato). In mattinata le nevicate interesseranno tutte le Alpi, raggiungendo inizialmente ancora il fondovalle; neve fino ai 100-300 metri potrà ancora interessare il nord-ovest della Lombardia, l'Appennino ligure centro-occidentale e il Piemonte. Nel pomeriggio la neve a bassa quota sarà possibile ancora in Piemonte e Valle d'Aosta, mentre nel resto del Nordovest sarà già confinata oltre i 600-1200 metri, anche oltre i 1400-1500 metri nelle Alpi orientali. In serata ulteriore rialzo del limite delle nevicate, ma con intensificazione dei fenomeni nel settore alpino e prealpino centro-orientale, dove non si escludono anche rovesci nevosi.
Gelicidio – La parola sta prendendo piede. Tanto vale spiegarla (non è un omicidio perpetrato al freddo), ma un fenomeno meteorologico che è sempre esistito e che questa volta, per gli strani meccansmi della comunicazione, ha preso spazio sui media. Ecco la definizione che ne dà Wikipedia: "In meteorologia il gelicidio è un fenomeno provocato dalla pioggia o dalla pioviggine che, a causa del fenomeno della sopraffusione, cadono al suolo in forma liquida pur con una temperatura dell'aria inferiore a 0 °C gelando poi a contatto con il terreno". Per la precisione (sempre da Wikipedia) la "sopraffusione" o "sottoraffreddamento" è "il processo di raffreddamento di un liquido al di sotto della sua temperatura di solidificazione, senza che avvenga effettivamente la solidificazione stessa". In sostanza, la pioggia cade e non si trasforma in neve ("sopraffusione"), ma gela al contatto col terreno dove la temperatura è sotto lo zero. Conseguenza: dove, in condizioni normali ci sarebbe della neve, si trova una lastra di ghiaccio. La cosa (ad esempio sui binari della ferrovia) può essere decisamente pericolosa e, quantomeno, costringere i treni allo stop in attesa dello scioglimento del ghiaccio. Lo stop del treno con 400 persone a bordo a Piano Orizzolntale (stazioncina subito alle spalle di Genova sul Passo dei Giovi) domenica pomeriggio per almeno 5/6 ore è stato dovuto appunto al "gelicidio" a cui si è sommata (in termini di pericolosità) la grande pendenza di quel tratto di ferrovia, uno dei più in discesa d'Italia.
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