Era ricercato da mesi. Fermato dopo un conflitto a fuoco in cui ha ucciso tre persone
Dopo otto mesi è finita la fuga di Igor il russo, il killer di Budrio. Norbert Feher, questo il vero nome del latitante serbo, ricercato per due omicidi e un tentato omicidio in Italia, è stato arrestato in Spagna. Giovedì sera Igor aveva ucciso in un conflitto a fuoco tre persone, due agenti della Guardia civil e un pastore, nei comuni spagnoli di Albalate del Arzobispo e Andorra. E' fuggito in auto ed è stato arrestato nella notte, intorno alle 3, a Teruel, vicino a Castellón dopo un incidente automobilistico. Lo riporta El Pais e l'arresto è confermato dalla Guardia Civil. Solo dopo l'arresto, grazie alla verifica delle impronte digitali, è emerso che la persona fermata era 'Igor il russo', nato a Subotica, in Serbia, il 20 febbraio del 1981, ricercato in Italia per aver ucciso l'1 aprile il barista di Budrio Davide Fabbri e l'8 aprile la guardia volontaria Valerio Verri, e per il tentato omicidio dell'agente della polizia provinciale Marco Ravaglia.
Gli agenti della Guardia Civil che ha ucciso indossavano giubbotti antiproiettile e stavano cercando un altro sospetto, un uomo presumibilmente rumeno e appartenente a una banda che stava facendo irruzione in alcune case disabitate della zona. Durante le ricerche però si sono imbattuti in Igor ed è iniziata la sparatoria nei pressi del El Ventorrillo, compresa tra le città di Teruel in Andorra e Albalete del Arzobispo. L'uomo è riusciuto a scappare in auto e ha avuto un incidente stradale. Gli agenti sono riusciti a fermarlo nella notte a Teruel e lui non ha opposto resistenza: è stato identificato dalle sue impronte digitali come Norbert Feher di origine serba, 36 anni. Addosso aveva tre pistole.
Nell'aprile scorso Igor aveva seminato terrore nelle campagne fra Bologna e Ferrara. Era ricercato in Italia e all'estero per gli omicidi del barista di Budrio Davide Fabbri e della guardia ecologica volontaria Valerio Verri e sospettato anche dell'uccisione del metronotte Salvatore Chianese.
La procura di Bologna, coordinando i carabinieri del Ros e del comando provinciale di Bologna e Ferrara, aveva già da tempo avviato una mirata attività rogatoriale in Spagna. Oltre a specifiche attività in Serbia, Austria e Francia si sono svolti numerosi incontri di coordinamento con le autorità di polizia spagnole già dall'estate, anche con trasferte e attività sul territorio spagnolo, anche grazie al coordinamento di Eurojust e dal supporto della Dcsa.
Una presenza sospetta, come riporta El Mundo, era stata individuata circa un mese fa nella zona di Teruel; i residenti di Andorra e Albalate avevano cominciato a rilevare che qualcuno entrava nelle loro fattorie, ma portava via soltanto cibo.
"Abbiamo un mandato di arresto europeo che cercheremo di mettere in concreta esecuzione. Bisognerà coordinarsi tra noi che dobbiamo processarlo in Italia per i fatti italiani e ovviamente le autorità spagnole", sottolinea il procuratore di Bologna Giuseppe Amato, rimarcando che "non c'è stata nessuna sottovalutazione, non solo nella fase delle investigazioni, ma neppure nell'immediatezza del compimento del primo degli omicidi". Dopo otto mesi si chiude così la caccia a 'Igor il russo', anche se numerosi dettagli devono ancora essere chiariti, a partire dalla rete che ne ha agevolato la fuga. "Ci sono particolari che non possiamo ancora diffondere", spiega il comandante provinciale dei carabinieri di Bologna, Valerio Giardina, "sono in corso le indagini per individuare i complici".
"Fatto le mie condoglianze a @marianorajoy per i due agenti e per il cittadino spagnolo uccisi stanotte nel corso dell'arresto del criminale #igor Il mio pensiero va alle vittime di Budrio e alle loro famiglie", ha scritto su twitter il premier Paolo Gentiloni.
Soddisfazione è stata espressa su facebook anche dal sindaco di Budrio, Maurizio Mazzanti: "Una bella notizia: hanno catturato Igor in Spagna. Non cancella il dolore per le morti che ha provocato ma mi conferma la fiducia che ho sempre avuto nei confronti delle forze dell'ordine e della giustizia".
"Ho avuto il piacere di comunicare al ministro Minniti la notizia dell'arresto di Igor, ho espresso l'apprezzamento del lavoro fatto dai carabinieri in questi otto mesi. In questa storia tragica c'è stata la convinzione di uno Stato che ha saputo impegnarsi a fondo per dare giustizia dopo la morte di due persone – ha commentato il procuratore di Bologna, Giuseppe Amato, ai microfoni di SkyTg24 – Avevamo una serie di elementi convergenti: soprattutto ci conducevano lì gli indizi che avevamo acquisito sia da informazioni testimoniali sia di collegamento che Igor aveva avuto con la Spagna, che per esempio nascevano dal ritrovamento di quel vocabolario in lingua spagnola nel fiorino, e da una serie di contatti che lui aveva avuto con alcune persone in Spagna. Non possiamo dire con certezza da quanto tempo Igor stesse in Spagna. A questo punto risponderà la giustizia spagnola. Ma noi abbiamo un mandato di arresto europeo che cercheremo di mettere in concreta esecuzione. Bisognerà coordinarsi tra noi che dobbiamo processarlo in Italia per i fatti italiani e ovviamente le autorità spagnole. Ciò che è importante è che questo conferma la incessante attività di investigazione mai interrotta da parte dei carabinieri. Un impegno non comune", ha concluso Amato ai microfoni del Giornale Radio-Rai Radio 1.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata