Il 28 maggio 1974 esplode un ordigno nascosto in un cestino dei rifiuti durante una manifestazione antifascista

Erano le 10.12 del 28 maggio del 1974 quando Brescia e l'Italia intera piombano nel terrore. In piazza Loggia esplode una bomba nascosta in un cestino dei rifiuti durante una manifestazione antifascista indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista. Muoiono otto persone, e ne rimangono ferite 102.

Dopo l'attentato si aprono le indagini e nel giugno del 1979 alcuni esponenti dell'estrema destra bresciana vengono condannati. In carcere, e in attesa della condanna d'appello, uno di loro, Ermanno Buzzi, venne ucciso da altri due detenuti vicini all'estrema destra. Nel 1981 inizia l'appello: un anno dopo i giudici della Corte d'assise d'appello di Brescia assolvono tutti gli imputati. Come mandante era stato prima condannato il dirigente ordinovista Carlo Maria Maggi. Gli altri imputati, tra cui Delfo Zorzi, il generale Francesco Delfino e l'ex segretario del MSI e fondatore del Centro Studi Ordine Nuovo Pino Rauti erano stati tutti assolti. Un anno dopo ancora, nel 1983, la Cassazione annulla le assoluzioni.

Un nuovo processo di appello, quindi, e gli imputati vengono nuovamente assolti. E stavolta la Cassazione confermò le assoluzioni. Siamo nel 1985. Cala il sipario sulla prima inchiesta. Il 23 maggio 1993 il giudice istruttore accogliendo la richiesta del pm, proscioglie 'per non aver commesso il fatto' gli ultimi imputati della inchiesta bis.

A ottobre di quell'anno prende il via la terza inchiesta. Il 16 novembre 2010 i giudici della Corte d'assise di Brescia assolvono tutti i cinque imputati (Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Maurizio Tramonte, Francesco Delfino e Pino Rauti per insufficienza di prove. Viene revocata la misura cautelare per Zorzi che vive in Giappone e ha cambiato nome. Il 14 aprile 2012 la Corte d'Assise d'Appello conferma l'assoluzione di tutti gli imputati. Il 21 febbraio 2014: la Cassazione dice no alle assoluzioni di Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte. Conferma, invece, l'assoluzione di Delfo Zorzi. Il 26 maggio 2015 inizia il processo d'appello bis per Maggi e Tramonte. Il 14 aprile del 2012 la Corte d'assise d'appello di Brescia conferma l'assoluzione di Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Maurizio Tramonte e del generale dei carabinieri Francesco Delfino. Nel febbraio del 2014 la Corte di Cassazione annulla le assoluzioni di Maggi e Tramonte e conferma quelle di Zorzi e Delfino. Viene così deciso un nuovo processo d'appello contro Tramonti e Maggi. Il 22 luglio 2015, i giudici della Corte di Assise di appello di Milano condannano all'ergastolo Maggi e Tramonte. Il 20 giugno 2017 la Cassazione conferma in via definitiva la condanna all'ergastolo per Maggi e Tramonte.

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