I reati contestati sono disastro ferroviario colposo e omicidio colposo per la morte delle tre pendolari
I nomi dell'Ad di Rete Ferroviaria Italiana Maurizio Gentile e del direttore della produzione del gruppo Umberto Lebruto sono stati iscritti nel registro degli indagati per il disastro ferroviario di Pioltello. Indagati anche l'Ad di Trenord Cinzia Farisé e il direttore operativo della società Alberto Minoia. Per tutti l'ipotesi è di disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo per la morte di Ida Maddalena Milanesi, 61 anni, della 51enne Pierangela Tadini e della 39enne Giuseppina Pirri, le tre pendolari uccise nello schianto del treno.
Da parte della Procura si tratta di atto dovuto, che permetterà agli indagati di partecipare con i loro consulenti agli accertamenti irripetibili, come la super perizia sul luogo dell'incidente e le autopsie sui copri delle tre vittime, in programma per i prossimi giorni. Presto potrebbero essere indagate anche le società Rfi e Trenord per l'ipotesi di violazione della la legge 231 del 2001 sulla responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dei dipendenti. Anche questo, da quanto si è saputo, sarebbe un passaggio scontato nell'ambito dell'inchiesta.
Le iscrizioni sono state fatte in mattina, in concomitanza di una riunione durante la quale il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano ei pm Leonardo Lesti e Maura Ripamonti hanno conferito gli incarichi agli ingegneri Fabrizio D'Errico e Roberto Lucani di svolgere una super perizia sul luogo dell'incidente e sul treno e a un esperto informatico di analizzare la scatola nera del convoglio. Dalle loro relazioni emergeranno dati fondamentali per capire cosa abbia causato il disastro ferroviario, nel quale, oltre alle tre vittime, sono rimasti feriti altri 46 pendolari.
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