“Sono determinato ad andare avanti, perché ritengo di aver fatto il mio dovere”. Lo ha detto ad upday for Samsung l’esponente dei radicali Marco Cappato, commentando gli ultimi sviluppi del processo in cui è imputato per aiuto al suicidio e le cui carte sono finite alla Corte costituzionale. Un processo che ha una forte valenza simbolica, perché la morte di dj Fabo, così come la scelta di accompagnarlo in Svizzera, sono stati atti pubblici. “La decisione chiave di Fabo – ha ribadito Cappato – è stata quella di agire per creare un precedente di libertà per tutti”. Pur non essendo candidato alla prossima tornata elettorale, Cappato è impegnato a fianco di Emma Bonino e della sua lista +Europa. Con l’associazione Luca Coscioni sta cercando inoltre le adesioni dei candidati sui temi da sempre cari ai radicali: “l’eutanasia – su cui c’è già una proposta di legge popolare depositata in Parlamento -, la liberalizzazione delle droghe, la ricerca scientifica sul miglioramento del genoma o sulle cellule staminali, i diritti delle persone disabili”, che richiedono l’impegno di “fronti trasversali”. Temi che, secondo Cappato, non sono confinati a poche minoranze: “In Italia – ha commentato – non c’è l’idea chiara che libertà economiche e diritti civili siano strettamente legati insieme. Invece la libertà di agire in economia e in camera da letto sono un po’ la stessa cosa”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata