“Siamo in un momento storico per il movimento No Tav, a prescindere dal cambio di governo. Noi in ogni caso andiamo avanti, chiedere lo stop dei lavori è una cosa giusta da fare. Permaniamo fortemente su quel cantiere, lo chiuderemo”. A dirlo è l’attivista No Tav Francesco Richetto, a margine della conferenza stampa che il movimento ha organizzato a Venaus (To), durante l’ultima giornata del Festival Alta Felicità, per annunciare l’invio di una lettera di diffida e di messa in mora ai vertici di Telt, la società incaricata di costruire e gestire la nuova ferrovia Torino-Lione. Obiettivo della lettera è impedire l’avvio degli appalti. "Non ci fidiamo delle dichiarazioni sulla stampa, dei tweet, dei selfie, di Facebook. Noi ci fidiamo degli atti formali. Quindi se si vuole fermare la Torino-Lione ed evitare dei danni si blocchino in questo momento gli appalti”, ha spiegato Alberto Perino, storico leader del Movimento No Tav.

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