Sergio De Caprio non ha più la scorta. Il "capitano Ultimo", l'uomo che nel 1993 arrestò Totò Riina, non sarà più protetto dallo Stato. "Io non ho nessun diritto, non devo avere nessun diritto, non ho il diritto alla sicurezza. Anzi, io devo donare e dare la sicurezza ai cittadini. Altri hanno il dovere di dare sicurezza a tutti", ha dichiarato - col volto travisato - il colonnello che, tra i suoi sostenitori, può contare su Rita Dalla Chiesa, figlia del generale ucciso dalla mafia, proprio nel giorno in cui si ricorda il 36esimo anniversario della morte del padre. "Siamo qui per ricordare il nostro maestro, per ricordare il nostro comandante", ha aggiunto "il capitano Ultimo", parlando di Carlo Alberto Dalla Chiesa. "Al ministro Salvini non ho niente da dire. Il mio compito è aiutare il ministro a svolgere il suo compito con fedeltà e umiltà. Ma non abbassiamo la guardia su Cosa nostra", ha aggiunto De Caprio. "Magari le istituzioni latitano, ma la gente è con ultimo", ha detto invece Rita Dalla Chiesa.

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