Secondo gli esperti, a causa dei cambiamenti climatici ce ne saranno sempre di più
Questa verrà ricordata come l'estate nera degli insetti killer: zanzare, calabroni e, in alcuni casi, anche ragni. Secondo gli esperti molto dipende dai cambiamenti climatici che, di fatto, hanno favorito il moltiplicarsi delle popolazioni di zanzare. Anche la sopravvivenza delle uova deposte nella stagione precedente è legata a fattori climatici: più uova sopravvivono, più insetti avremo nella primavera-estate successiva.
I CALABRONI – La morte di Sergio Barozzi, noto avvocato giuslavorista milanese deceduto per choc anafilattico in seguito alla puntura di un calabrone nella sua tenuta di campagna, ha fatto riaccendere i riflettori sull'argomento. Secondo FederAsma, 9 italiani su 10 vengono punti almeno una volta nella vita da un'ape, una vespa o un calabrone. E fino a 8 su 100 possono sviluppare una reazione allergica di varia gravità a seconda del veleno dell'imenottero: da sintomi locali più o meno importanti allo shock anafilattico, fino alla morte. Ogni anno nel nostro Paese sono circa 10 i decessi accertati e, apicoltori a parte, i più vulnerabili sono gli anziani.
LA FEBBRE DEL NILO – Quella che sta destando più preoccupazioni (e anche più morti) è la cosiddetta 'Febbre del Nilo', dovuta alla zanzara semplice o quella 'tigre' che si infetta da cornacchie, gazze, piccioni e corvi. Sembra il killer di questa estate, e non solo in Italia: ha colpito anche in Serbia, Romania, Grecia, Francia. Le vittime italiane – ce ne sono state a Rovigo, Cuneo, Ravenna e Bologna – sono spesso persone anziane, già debilitate. Soltanto nell'ultima settimana di agosto si sono registrati 300 nuovi casi in tutta Europa. Secondo il 'Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie' – citato da Leggo – in sette giorni ci sono stati 41 casi in Grecia, 61 in Romania, 38 in Ungheria, sei in Francia, 8 in Austria, uno in Croazia e uno in Slovenia. In Serbia i morti sono già 21, soprattutto a Belgrado, ma è l'Italia il Paese dell'Ue che paga il tributo più salato, con 17 vittime – 10 in Emilia-Romagna e 7 in Veneto – e 144 infetti. Gli esperti confermano che il virus sta invadendo territori che non aveva toccato prima.
La malattia è prevalentemente asintomatica. Fra i casi sintomatici, che sono circa il 20%, c'è febbre, mal di testa, nausea, vomito ed eruzioni cutanee. Non esiste un vaccino, ma gli esperti consigliano massima precauzione per allontanare il rischio: prodotti repellenti, condizionatori e zanzariere. Il virus arriva dal Nilo occidentale con gli uccelli migratori.
L'ultima vittima l'ha fatta lunedì a Rovigo: una donna di 84 anni deceduta nella divisione di Medicina dell'ospedale cittadino, dove era ricoverata dal 26 agosto per una sospetta meningite, con febbre altissima. L'esame del sangue chiarirà le cause, ma il sospetto è che il killer sia lo stesso che solo il giorno prima ha stroncato altre due anziane ricoverate nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Maggiore di Bologna e, sabato scorso, un uomo di 83 anni che non aveva problemi fisici precedenti, morto per un'encefalite all'ospedale Ca' Forcello di Treviso.
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