L'intimidazione indirizzata al presidente della commissione regionale Antimafia. Il proiettile è dello stesso tipo di quelli che uccisero suo padre
Una busta con all'interno un proiettile calibro 7,65 è stata recapitata in mattinata al presidente della Commissione regionale siciliana antimafia Claudio Fava. Sul caso indaga la Digos, che ha provveduto al sequestro della busta e del proiettile.
"A Claudio Fava va la solidarietà mia personale e quella del gruppo Pd all'Ars – ha detto Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd in Sicilia – Saranno le forze dell'ordine e la magistratura a far luce su un episodio che inquieta ma che siamo certi, non interferirà con il lavoro importante e delicato che Fava sta portando avanti all'interno del Parlamento regionale".
Wikimafia – Sulle minacce a Claufio Fava interviene WikiMafia – Libera Enciclopedia sulle Mafie: "Nei giorni convulsi del dopo-Ciancio a Catania, su cui Claudio Fava ha espresso una posizione chiara che abbiamo appoggiato, quella di affidare, in caso di confisca, il quotidiano 'la Sicilia' a quei "giornalisti che in questi anni hanno cercato e raccontato le verità sulle collusioni e le protezioni del potere mafioso al prezzo della propria emarginazione professionale, del rischio, della solitudine". Continua la nota: "Eppure il fatto che il proiettile sia dello stesso tipo di quei 5 che colpirono Pippo Fava quasi 35 anni fa ci sembra un messaggio abbastanza chiaro e inquietante. Tutti i ragazzi e le ragazze di WikiMafia – Libera Enciclopedia sulle Mafie esprimono a Claudio Fava e alla sua famiglia tutta la solidarietà per questo ennesimo atto di intimidazione che siamo sicuri non lo farà arretrare di un centimetro. Noi siamo con lui".
Libera – Vicinanza e sostegno a Fava è stata espressa da Libera: "Caro Claudio, nessuna minaccia, nessuna intimidazione può fermare quella fame e sete di verità e giustizia che tutti noi avvertiamo. Chiunque c'è dietro questo gesto, deve sapere che esiste una Sicilia e un'Italia che s'impegnano per la libertà e la giustizia sociale, e che di fronte alle minacce e ai proiettili non indietreggiano né tacciono. Con te Claudio cammina una Sicilia e un'Italia, per le quali la ricerca della verità è un imperativo etico, un obbligo di coscienza che precede ogni valutazione e calcolo di convenienza".