I bambini esclusi dai servizi possono pranzare di nuovo con i loro compagni di classe. Il caso ha sollevato molte polemiche e si è risolto in pochi giorni con le donazioni arrivate. Ma la protesta continua
A Lodi tornano in mensa i bambini stranieri esclusi per un'ordinanza voluta dalla sindaca leghista, Sara Casanova, che richiede ai genitori di presentare un attestato (difficilissimo da reperire) del Paese d'origine per dimostrare di non possedere beni ed essere inseriti nella corretta fascia per l'acquisto dei buoni della mensa scolastica. I bambini per alcuni giorni sono stati esclusi dalla mensa scolastica e dal servizio di scuolabus: così mentre gli altri compagni pranzavo tutti insieme nel refettorio, loro sono stati costretti a restare in classe a mangiare un panino non potendo le loro famiglie permettersi di pagare la tariffa piena. Il caso ha sollevato molte polemiche e per loro sono stati raccolti 60mila euro in pochi giorni grazie a una donazione lanciata dal coordinamento Uguali doveri in tutta Italia.
Sul rientro dei bambini alla mensa, il vicepremier Matteo Salvini ha commentato: "Bene, però chi può deve pagare, non esistono canali preferenziali. È che sono stufo di stranieri che hanno case e conti all'estero e hanno tutto gratis in Italia", ha detto arrivando all'assemblea dell'Ance.
Dagli attacchi dei politici alle proteste in strada, l'ordinanza ha provato diverse reazioni. E c'è stato anche chi, tra gli abitanti di Lodi, si è schierato con la prima cittadina leghista. Il presidente della Camera, Roberto Fico, è intervenuto sul caso: "Io credo che quando in cui si fa una delibera che, in modo conscio o inconscio, crea delle discriminazioni così importanti si deve chiedere solamente scusa. Nel momento in cui si è verificata questa situazione con 200 bambini che non potevano andare in mensa perché non potevano più permetterselo, essendosi ritrovati nella fascia di reddito più alta, sono stati raccolti circa 60mila euro per farli andare a scuola fino a fine dicembre: questo è un gesto fondamentale perché – ha concluso – ogni volta che si crea un'ingiustizia il nostro Paese è pronto a rispondere. Il nostro Paese è forte e i valori costituzionali sono saldi". Subito la replica di Matteo Salvini: "Faccia il presidente della Camera".
La protesta comunque non si ferma. I genitori dei bambini dalla tariffa hanno organizzato un presidio davanti al davanti al Comune con la richiesta di incontrare la sindaca Casanova.
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