Le prime 24 famiglie che hanno perso la casa dopo il crollo del ponte Morandi di Genova sono potute tornare a casa a recuperare i propri averi. Un via vai silenzioso di persone con scatoloni e di furgoni carichi dei ricordi di una vita vissuta in quegli appartamenti affacciati sul torrente Polcevera, oggi inagibili perché troppo vicini a ciò che resta del viadotto. Tutto è andato per il meglio, dopo che le operazioni sono cominciate con qualche minuto di ritardo per via del vento che spirava sulla città ligure.

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