Trovati altri 5 corpi: una donna a Campeggio di Dimaro, in Trentino, un velista disperso a Catanzaro, un kitesurfer nel Riminese e un pescatore nel lago di Levico e un uomo a Falcade (Belluno). Scuole chiuse in Veneto, Roma, Napoli e Genova. Nel capoluogo ligure chiuso l'aeroporto. Violenta mareggiata a Rapallo, distrutta la strada per Portofino

Il maltempo non dà pace all'Italia e il numero delle vittime continua a salire. Le regioni più colpite restano la Liguria, dove una violenta mareggiata ha distrutto il porto turistico di Rapallo e la strada per arrivare a Portofino, e il Veneto, dove la piena del fiume Adige mette a rischio numerose aree. E proprio in queste due regioni è in visita il capo dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, accompagnato da un team di esperti del dipartimento. Intanto il governatore ligure Giovanni Toti ha chiesto per la sua regione lo stato di calamità naturale.

Le piogge abbondanti e soprattutto il forte vento non si placheranno nelle prossime ore: le precipitazioni riprenderanno in concomitanza con un netto abbassamento delle temperature, e non sono esclusi forti temporali. In Liguria è allerta rossa, con piogge torrenziali e mareggiate sul litorale. Scuole chiuse in decine di città, tra cui Roma, Napoli, Genova e nel Veneto. In Trentino le lezioni non riprenderanno nemmeno mercoledì.

Le vittime – Dopo le sette vittime accertate lunedì, sono stati ritrovati senza vita la donna data per dispersa dopo una frana a Campeggio di Dimaro, in Trentino, un uomo di 61 anni disperso da ieri sera a Falcade, in provincia di Belluno, un velista di cui si erano perse le tracce nel mare di Catanzaro, un 63enne di San Giovanni in Marignano, Mario Deriu morto lunedì pomeriggio durante un'uscita in kitesurf a largo di Cattolica e un pescatore 49enne albanese recuperato nel Lago di Levico. Lunedì altre due persone sono morte nel Frusinate, una a in provincia di Latina, un'altra a Napoli, una in provincia di Belluno, una nel Savonese e un'altra in provincia di Bolzano. Il numero dei morti sale così a undici. Parole di cordoglio, ma anche di ringraziamento ai 5.800 vigili del fuoco impegnati in oltre 7mila interventi, sono arrivate dal ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Un abbraccio alle famiglie che stanno soffrendo e un grazie, per l'ennesima volta, a tutti i soccorritori".

Liguria –  A Rapallo una violenta mareggiata ha distrutto un muro al porto turistico Carlo Riva. Le onde violente hanno travolto diverse imbarcazioni. Il porto è stato distrutto a seguito del crollo di una diga. I vigili del fuoco hanno salvato 22 diportisti rimasti bloccati sulle banchine per la forze dell'acqua. "Un disastro per la città: la violenza del mare e del vento non ha dato scampo al porto Carlo Riva e al lungomare", ha scritto su Facebook il sindaco della città, Carlo Bagnasco. Sul posto anche il governatore Toti per un sopralluogo. 

 

La Strada Provinciale 227 per Portofino non esiste più e il Borgo più famoso al mondo è isolato ed è raggiungibile solo via mare, tempo permettendo. La violenza delle onde si è abbattuta con incredibile forza sulla panoramica che collega Santa Margherita Ligure con Portofino. Il sindaco Matteo Viacava, insieme a tanti portofinesi, è stato impegnato durante tutta la notte sul campo per gestire l'emergenza: "Non si è mai vista una cosa simile. Il mare è stato una furia, qualcosa di incredibile". Sempre nella notte un incendio ha visto coinvolte alcune sale del comando della Capitaneria di porto del Borgo. 

L'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova rimarrà chiuso fino alle 14 a causa di un allagamento della pista dovuto alla avverse condizioni meteo. Tutti i voli sono cancellati, informa il sito dello scalo ligure. Sono in corso verifiche tecniche e interventi sugli impianti. Anche a Savona è stata una notte difficile a causa delle raffiche di vento e della forte mareggiata che ha anche causato un incendio nel porto della città. Prosegue l'allerta rossa tra Tigullio e Spezzino.

Veneto – L'unità di crisi istituita presso la Protezione Civile regionale del Veneto comunica che alle ore 10 circa è previsto il colmo di piena nei fiumi Adige e Piave. Per quanto riguarda in particolare l'Adige, i modelli previsionali parlano di una portata di 1.900 metri cubi al secondo, quasi prossima ai massimi storici. Dalle 8 di martedì mattina passa a Verona della piena del fiume Adige. Il deflusso durerà tutta la mattinata, almeno fino alle ore 12. Ai cittadini veronesi si chiede di fare attenzione lungo gli argini del fiume, per evitare di porsi in sitazioni di rischio. 

In considerazione della grave situazione e della portata dei principali fiumi è convocata una conferenza stampa che si terrà alle ore 12 nella sede della Protezione Civile Regionale, a Marghera in Via Paolucci 34. Saranno presenti il Presidente della Regione Luca Zaia, il Capo Dipartimento nazionale della Protezione Civile, Angelo Borrelli e l'Assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin.

La strada statale 51 "Di Alemagna" è temporaneamente chiusa in località Castellavazzo (dal km 52,000 al km 72,250), in provincia di Belluno, a causa di un allagamento causato dallo straripamento del fiume limitrofo. Il traffico è gestito con indicazioni in loco. Sempre a causa delle condizioni meteo avverse delle ultime ore, in provincia di Belluno restano chiuse la strada statale 51 "Di Alemagna" in località Pieve di Cadore (dal km 72,500 al km 118,150), la strada statale 52 "Carnica" dal km 64,137 al km 110,200, mentre la strada statale 50 "Del Grappa e del Passo Rolle" è chiusa dal km 39,300 al km 41,620 a Feltre. In provincia di Treviso in località Foscarini è invece chiuso il tratto della strada statale 13 "Pontebbana" dal km 39,200 al km 39,700.

Toscana – Sono continuate per tutta la notte in Toscana le operazioni di soccorso dei vigili del fuoco per il maltempo che lunedì, con forti temporali e vento fino a 100 chilometri orari, ha flagellato tutta la regione. Alle 7 di martedì mattina, fanno sapere i vigili del fuoco, restano ancora da effettuare più di mille interventi. Oltre alle squadre dei comandi della Toscana, stanno operando sul territorio toscano squadre provenienti dalle Marche e dell'Emilia Romagna. L'allerta arancione prosegue fino alle 14 di martedì nella parte nord occidentale della regione. Per il resto della Toscana l'allerta retrocede a gialla. Le province di Massa Carrara, Grosseto, Livorno e le isole sono le realtà più colpite, ma allagamenti, alberi caduti e tetti scoperchiati si sono verificati ovunque.

La Provincia di Grosseto richiede lo stato di calamità naturale. Lo rende noto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, presidente della Provincia di Grosseto e sindaco della città maremmana. "Da una prima stima, basata sugli interventi fatti fino a questo momento dai vari soggetti preposti e incaricati, emerge che numerosi sono state le attività per la messa in sicurezza di strade ed edifici pubblici e privati, con la chiusura nella giornata di ieri di dodici strade provinciali e tante strade comunali nei centri di Grosseto, Follonica e Monte Argentario". Si tratta di chiusure, spiega una nota, dovute principalmente alle condizioni delle alberature con crolli e problemi di stabilità. Gli interventi si sono protratti per tutta la giornata e durante la notte con squadre di operatori comunali, provinciali e ditte esterne incaricate dagli Enti al lavoro. 

Sono stati registrati danni all'edilizia scolastica e agli impianti sportivi a Grosseto, alla Cittadella e all'Istituto commerciale di via Sicilia, e anche alla scuola di Manciano. Undici persone sono state evacuate da uno stabile di via Trento, a Grosseto, dove è crollato un lucernaio. Danni anche alla sede istituzionale della Provincia, a Palazzo Aldobrandeschi. Danneggiamenti anche alle strutture portuali pubbliche e private della provincia e soprattutto agli stabilimenti balneari e spiagge attrezzate della costa e del Giglio.

A Follonica raffiche di vento fino a 171 chilometri orari. I servizi di trasporto pubblico hanno subito notevoli disservizi e interruzioni nei Comuni di Follonica e Castiglione della Pescaia. Sono state oltre 10mila le utenze disattivate per l'interruzione dei servizi elettrici.

Lazio – Due persone, un uomo e una donna, sono rimaste ferite nel pomeriggio di lunedì durante le violente raffiche di vento per la caduta di un albero al Gianicolo. E' accaduto a piazza Garibaldi, a pochi passi dal cannone.

A seguito dell'ultimo Bollettino di criticità idrogeologica e idraulica diramato dalla Protezione civile della Regione Lazio, resta aperto il Centro operativo comunale (Coc) che include tutte le strutture comunali e municipali deputate a coordinare l'attività mirata a fronteggiare il rischio di allagamenti e limitare eventuali disagi. La sala operativa della Protezione Civile di Roma Capitale ha già gestito circa 670 richieste di intervento in coordinamento con le organizzazioni di volontariato. Per l'accoglienza dei senza dimora sono a disposizione oltre 200 posti appositamente attivati e sono state predisposte due strutture straordinarie di accoglienza.

Lunedì sono state attivate 25 squadre del Servizio Giardini che hanno realizzato circa 260 interventi di rimozione di rami e alberi. Per il ripristino della viabilità, mediante rimozione di tronchi e rami, il Dipartimento di Tutela Ambientale di Roma Capitale ha attivato 19 ditte esterne. Su via Cristoforo Colombo si sta completando l'intervento di rimozione in quota di rami pericolanti su circa 10 pini. Ama procederà a rimuovere le foglie cadute per il forte vento, continuando gli interventi di pulizia e spazzamento iniziati già da venerdì sera dopo le prime comunicazioni relative all'allerta meteo di questi giorni. Giardini, parchi e ville storiche su tutto il territorio comunale sono stati chiusi a partire da mertedì con ordinanza della Sindaca e saranno riaperte al termine dell'allerta meteo, comunicato dal centro operativo comunale. Il dipartimento SIMU (lavori pubblici) sta proseguendo su tutta la grande viabilità di Roma l'attività di disostruzione dei tombini, pulizia caditoie, rimozione alberi e fango su strada.

A partire da lunedì mattina Atac ha completato oltre 20 interventi per la pulizia dei binari tranviari sul territorio. Effettuata la rimozione di rami e detriti sulla ferrovia Roma-Lido; Roma Viterbo Vignanello e Catalano. Sono stati predisposti 12 interventi sulle linee dei tram per il ripristino della rete elettrica in seguito alla caduta di rami e posizionati sacchetti di sabbia a protezione delle stazioni per evitare allagamenti. 

Trentino Alto Adige – Per il maltempo in Trentino lunedì in serata lunedì è stata aperta la galleria Adige-Garda mentre il livello del fiume segna un valore di 4,80 metri nei pressi del ponte di San Lorenzo. E il centralino unico d'emergenza della protezione civile del Trentino è stato contattato da oltre 2.500 chiamate, il centralino del vigili del fuco ha superato oltre 1000 richieste, mentre gli interventi dei vigili del fuoco sull'intero territorio superano quota 3 mila con oltre 1800 uomini impegnati. Due di loro sono stati ricoverati all'ospedale Santa Chiara dopo essere stata travolti da una frana mentre cercavano di liberare la strada di Montevaccino: le loro condizioni, fortunatamente non destano preoccupazioni. In serata è salito il numero di sfollati: 200 solo a Dimaro, fatti uscire in via precauzionale dalle proprie abitazioni dopo che il livello del torrente Meledrio aveva superato il livello di guardia in località Campeggio. E c'è stata una vittima. Altre 50 persone hanno lasciato, sempre in via precauzionale, le case a Mattarello dopo il distacco di alcuni massi in una zona già interessata in passato da smottamenti.

Una ventina di abitazioni sono state evacuate anche a Moena, mentre 20 persone hanno lasciato le abitazioni a Tezze di Grigno. Vallagarina sono state fatte evacuare 5 persone le cui abitazioni risultano sotto il livello del fiume Adige. Dalla Protezione Civile arriva l'esortazione a contattare il 112 della Centrale unica di emergenza solo in casi di emergenza sanitaria. 

Nella notte la situazione meteo in provincia di Bolzano è andata migliorando e il picco di piena è quindi transitato nei punti critici di Vandoies e Chiusa con anticipo di circa 1 ora e mezza rispetto alle previsioni date dai modelli di riferimento. Complessivamente la situazione si sta regolarizzando, permangono in alcuni tratti oscillazioni dei livelli, ma in esaurimento. A causa di forti venti, in diversi comuni vi sono state interruzioni dell'energia elettrica per rami caduti sulle linee. In qualche località questo ha compromesso l'uso dei telefoni.

Oltre 170 persone sono bloccate allo Stelvio. Il passo è isolato da tre giorni a causa delle abbondanti nevicate. La neve ha raggiunto quasi un metro e mezzo d'altezza, e i turisti sono bloccati dentro le strutture alberghiere assieme al personale. Stanno tutti bene. Il Soccorso alpino nazionale dichiara che "la strada per arrivare alle strutture è a rischio valanghe". Motivo per cui, al momento, "non è possibile raggiungerli". Nel pomeriggio, se dovesse aprirsi in cielo una 'finestra di visibilità', i tecnici del Soccorso alpino potrebbero raggiungere le strutture alberghiera in elicottero insieme ai militari della guardia di finanza. 

Friuli Venezia Giulia – Nella regione il maltempo ha causato il black out elettrico per 23mila utenze. Possibili rientri per le 13. A causa di una frana, il tratto dal km 20,000 al km 32,875 è temporaneamente chiuso in entrambe le direzioni lungo la strada statale 52bis "Carnica", nel territorio comunale di Cleulis in provincia di Udine. Sul posto è presente il personale Anas e delle Forze dell'Ordine per la gestione della viabilità e la messa in sicurezza. 

Lombardia – Giornata di superlavoro lunedì per le sale operative 118 della Lombardia e soprattutto per le Centrali uniche di risposta del 112. Queste ultime hanno ricevuto complessivamente 33.205 telefonate, rispetto a una media giornaliera di circa 13mila. Il numero maggiore di chiamate ha riguardato i vigili del fuoco. Per quanto riguarda le Sale operative 118 di Milano, Bergamo, Pavia e Como, non si sono registrate particolari criticità. Gli unici problemi hanno riguardato la logistica: i mezzi di soccorso in diversi casi hanno faticato a raggiungere il posto degli eventi per le difficoltà viabilistiche e il traffico congestionato. 

Piemonte – Nella notte in Piemonte non si sono verificate particolari criticità a causa del maltempo. Il fiume Sesia, che stava per rompere l'argine a Carpignano (Novara) non ha tracimato e non è stato necessario effettuare l'evacuazione degli abitanti della zona. I livelli idrometrici dei corsi d'acqua piemontesi, nelle aree in cui le precipitazioni sono state più intense (Verbano, Biellese e Vercellese), sono genericamente in calo o stazionari. Solo il Po, a valle della confluenza con il Sesia, ha raggiunto il livello di guardia. In crescita il Lago Maggiore di circa 3 centimetri all'ora, prossimo al livello di guardia. 

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