Il premier Conte insiste: "Prima l'analisi costi-benefici". Il presidente della Regione Piemonte critica governo e ministro delle Infrastrutture: "Sono dei maleducati. Da sei mesi attendo risposte"

Non accennano ad abbassarsi i toni sulla Tav. Dopo l'odg di lunedì pomeriggio in cui s'impegna la giunta e la sindaca Appendino a chiedere al governo lo stop della linea Torino-Lione, da Nuova Delhi sono arrivate le parole del premier Giuseppe Conte: "Stiamo ultimando l'analisi costi/benefici. Il governo si impegna a riesaminare quest'opera. Tra poco ci sarà una sintesi e una decisione finale". Dopo il Premier ha poi parlato il ministro per le Infrastrutture, Danilo Toninelli, che ha contestato la tesi del commissario per la Tav, Paolo Foiella, secondo cui il blocco dell'opera costerebbe all'Italia oltre due miliardi di penali. "Tutto sbagliato – ha detto il ministro -. Io sto aspettando le risposte dei tecnici, ma sulla Tav si dovevano fare soltanto gallerie esplorative per la ricerca geognostica in modo da valutare i materiali necessari all'opera. Invece hanno fatto un buco grande quanto il tunnel. In ogni caso la geognostica è costata all'Italia soltanto 617 milioni. Il rimborso di due miliardi? Lo vedremo. Ma dalle prime avvisaglie direi che non è assolutamente una cifra che sta in piedi". "Ci metteremo d'accordo con la Francia per non fare la Torino-Lione – ha proseguito Toninelli -. Mi risulta che Macron abbia escluso la Tav dalle priorità infrastrutturali proprio dopo aver valutato costi e benefici. E non ha stanziato risorse per finanziare il percorso dalla galleria a Lione".

Intanto più a nord, durante il consiglio comunale piemontese, il presidente della Regione Sergio Chiamparino si è scagliato contro l'esecutivo gialloverde: "Non chiederò più incontri al governo. Sono dei maleducati: non è possibile che sulla Asti-Cuneo siano ormai sei mesi che aspetto una risposta dal ministro Toninelli o da un suo sottoposto. Se accetteranno un tavolo di confronto bene, se no chiederò la consultazione popolare". Per Chiamparino la Tav è troppo importante da fare: "Un'opera fondamentale non solo per Torino e il Piemonte, ma per il nord Italia, perché le nostre regioni del nord possano seguire una traiettoria di sviluppo sostenibile, di crescita sostenibile". Quindi ancora una stoccata a Toninelli, "La smetta con questa ambiguità condita di una pantomima insopportabile sull'analisi costi/benefici", e al Vicepremier Matteo Salvini: "Non esistono grandi opere di serie A e di serie B, bisogna uscire da questa ambiguità"

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