Il movimento di estrema destra è sceso in piazza per celebrare la vittoria italiana nella Prima guerra mondiale

Due schieramenti su fronti contrapposti hanno sfilato in corteo a Trieste, a pochi metri di distanza l'uno dall'altro. Da un lato l'estrema destra di CasaPound che ha voluto celebrare nel capoluogo giuliano i cento anni dalla fine della Prima guerra mondiale. Cinquemila i partecipanti secondo gli organizzatori, circa 2mila secondo fonti locali.

Dall'altra parte hanno reagito tutte le istanze cittadine della galassia antifascista organizzando un contro corteo che ha sfilato partendo da un quartiere popolare per raggiungere una piazza del centro, blindata dalle forze dell'ordine per impedire che i partecipanti alle due iniziative potessero incontrarsi e provocare disordini. La partecipazione al corteo antifascista è stata massiccia: circa 5mila persone, 7mila secondo gli organizzatori, afferenti ad associazioni, gruppi, collettivi, sindacati, partiti e privati cittadini. "È una giornata straordinaria, siamo popolo. Giovani, meno giovani, vecchi: tutti d'accordo, uniti e unite, pur nelle nostre diversità, nei valori dell'antifascismo" ha detto Lidia Menapace, staffetta partigiana, politica e attivista 95enne che ha partecipato tra le fila di un collettivo femminista e ha poi raccontato in piazza la sua esperienza nella Resistenza.

Un'unione disturbata però da alcuni cori offensivi verso le forze dell'ordine, da due goliardiche secchiate d'acqua "piovute" da una via dove è passato il corteo e da una contestazione interna da parte di alcune frange di sinistra nei confronti dei rappresentanti del Pd, rientrata anche grazie all'intervento di altri manifestanti che hanno placato gli animi. .

E davanti alla sede di Ostia di CasaPound viene fatto esplodere un ordigno

Gli esponenti di CasaPound Italia, con in testa il segretario nazionale Simone Di Stefano e il vicepresidente Marco Clemente, hanno invece sfilato fino alla statua di Domenico Rossetti, dove si è svolto il simbolico conferimento in un braciere di sacchetti di terra portati da tutte le città italiane dove sono presenti nuove sezioni del movimento. Di Stefano ha parlato di "strumentalizzazione politica" ai danni di CasaPound: "La città purtroppo è blindata ma non è colpa nostra, ci sfruttano per fare polemica", ha affermato, "questo non è un corteo politico, ma una commemorazione che vuole essere pacifica". Nel frattempo, fallite le contrattazioni con le forze dell'ordine per superare gli sbarramenti e raggiungere piazza della Libertà, il corteo antifascista, bloccato fra Largo Barriera e piazza Goldoni, ha deciso di fare dietro front per tornare al punto di partenza della manifestazione: piazza San Giacomo, nel quartiere "degli operai e degli immigrati". Qui centinaia di manifestanti si sono radunati per assistere al concerto della band 'Assalti Frontali'. Si è così allentata in serata la tensione della giornata che ha visto sul territorio un massiccio spiegamento di forze dell'ordine in assetto antisommossa. La città è stata a lungo divisa in due, ma sono stati evitati incidenti

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