Giorno di dolore in Sicilia per l'ultimo saluto alle 9 vittime dell'esondazione del torrente. Il propietario della villa: "Era già stata alluvionata 10 anni fa"
È il giorno del dolore in Sicilia. Alle 11, in cattedrale a Palermo, si sono celebrati i funerali delle 9 vittime che hanno perso la vita in una villa di Casteldaccia, poco fuori il capoluogo siciliano, travolta dall'esondazione del torrente Milicia. Un ultimo saluto alle due famiglie distrutte dal maltempo: Federico Giordano, 15 anni; la madre Stefania Catanzaro, 32 anni; il nonno Antonino Giordano, 65 anni e la moglie Matilde Comito di 57; Nunzia Flamia, 65 anni; Marco Giordano 32 anni e la sorella Monia, 40 anni; e i piccoli Rachele Giordano di un anno e Francesco Rugò di 3.
Le nove bare sono state benedette con acqua santa e incenso al termine della funzione. Un lunghissimo applauso ha accompagnato le salme e i parenti verso l'uscita. All'esterno c'erano moltissime persone radunate nella piazza, attorno ai carri funebri, con in mano palloncini bianchi. La folla ha scandito più volte ad alta voce il nome di Federico, il 15enne morto nel tentativo di salvare la sorellina Rachele di un anno.
"Siamo sgomenti e increduli per quanto accaduto tre giorni fa. La morte è sempre dolorosa, ma lo è soprattutto quando essa viene improvvisa e inattesa a toglierci dal fianco le persone che amiamo, quelle su cui contavamo ancora e che erano parte della nostra stessa vita. È lecito interrogarsi su tutti i livelli su quello che appare inspiegabile. Speriamo lo si faccia non per alimentare le polemiche e il rimpallo responsabilità ma per rendere giustizia a chi non c'è più", ha detto padre Giuseppe Oliveri, vicario generale della arcidiocesi di Palermo, nell'omelia. "Ci rendiamo conto che questo rappresenta poca cosa rispetto a ciò che state vivendo. Un affettuoso pensiero anche al dottore Giuseppe Liotta di cui continuano le ricerche nonché le altre vittime dei violenti nubifragi dei giorni scorsi"
Anche l'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice ha voluto mandare un messaggio: "Dobbiamo fermarci, non possiamo proseguire oltre, indifferenti, dinnanzi a tanta sofferenza. Dobbiamo 'sentire' queste morti, far nostro questo dolore, compatirlo, portarlo insieme a quanti ora ne sono schiacciati. Dobbiamo cambiare. Tutti. Dobbiamo convertirci".
La villa era già stata alluvionata dieci anni fa – La casa non era nuova alle catastrofi: già 10 anni fa era stata devastata da un'esondazione del fiume Milicia. A raccontarlo a Repubblica è il proprietario, Antonino Pace, un impiegato di 57 anni, che ieri — accompagnato dalla polizia — è tornato nella casa in cui hanno trovato la morte nove persone. "Il fiume andò in piena e invase tutto, il giardino, la casa, distrusse tutti i mobili, fece un sacco di danni. Ho perso tutto, non ho avuto nessun risarcimento, ho dovuto pagare tutto io ma mi sono disamorato. Così ho deciso di andarmene e prendere un appartamento in città. Era il 2008 e fino a quel momento in quella casa ci avevo abitato".
Cioè: lei se n'è andato perché la casa non era sicura e l'ha affittata a Giuseppe Giordano? "No, ma che affittata? Nessun contratto di affitto, gliel'ho data in amicizia". E non glielo ha detto che era abusiva? Che era un luogo ad alto rischio? "Certo che gliel'ho detto. L'avevo avvisato di andarci solo d'estate. Quella è campagna, c'è il fiume a 200 metri, ma come si fa a rischiare? Sabato c'era l'allerta meteo rossa, lo sapevano tutti. Io non mi do pace, non riesco a credere ancora a quello che è successo. Domenica, quando l'ho saputo sono andato subito ad autodenunciarmi ai carabinieri. Mi sono presentato in caserma e ho detto: sono io il proprietario di quella casa".
Denunciato il sindaco di Casteldaccia – Il Codacons ha deciso di denunciare alle procure di Palermo e di Termini Imerese il sindaco del comune di Casteldaccia, per la possibile fattispecie di omissione di atti d'ufficio in relazione al mancato abbattimento dell'abitazione, dopo quanto rivelato dall'ufficio stampa del Consiglio di Stato e della Giustizia Amministrativa secondo cui il Tar Sicilia-Palermo non ha mai sospeso l'ordinanza di demolizione dell'immobile sito in contrada Cavallaro a Casteldaccia.L'associazione dei consumatori annuncia al tempo stesso una class action in regione sul dissesto idrogeologico dell'isola.
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