Nel 2017 duemila decessi. Dopo il capoluogo lombardo ci sono Varese, Bergamo e Brescia
In Lombardia si continua a morire di amianto. Una strage senza tregua, che nel 2017 ha provocato duemila decessi. La città più colpita è Milano, seguita da Varese, Bergamo e Brescia. Il dato emerge da un report dell'Osservatorio nazionale amianto. I numeri Ona segnano "un netto costante aumento dei casi di mesotelioma a partire dal 2000", per un totale di 5.680 casi accertati fino al 2015 confermati dal VI Rapporto Mesoteliomi Inail dell'ottobre 2018. Tutti i processi su amianto in fabbriche lombarde, compreso il Teatro alla Scala, si sono concluse con sentenze di assoluzione.
Ad avere la peggio sono i lavoratori. "Il mondo del lavoro purtroppo deve registrare negli ultimi anni una lunga serie di casi", ha commentato il pm Maurizio Ascione, che ha condotto diverse inchieste su morti per amianto. "La magistratura sta seguendo un complesso e profondo percorso sulla tematica, atteso il principio della obbligatoria azione penale che poi, però, deve confrontarsi con la verifica della responsabilità penale che è personale", ha sottolineato il procuratore, che ha ribadito "la drammaticità delle vicende esistenziali, nonché l'esigenza di risposte coerenti dal mondo scientifico e industriale".
Il Registro regionale della Lombardia riporta, per il periodo dal 2000 al 2014, un totale di 5.897 casi. Si va dai 355 del 2000 ai 480 del 2011. L'apparente decrescita nel 2014 (428) e 2015 (338) è giustificata dal fatto che molti dei casi non sono ancora stati censiti per tali anni. La maggior parte dei decessi è ascrivibile al cancro dei polmoni. In Lombardia c'è il 33% della presenza totale di amianto in Italia: oltre 210mila siti censiti, di cui il 12% nel settore pubblico e l'88% in quello privato, con 6 milioni di mq di cui 1,5 di amianto in matrice friabile, che ha necessità di bonifica e smaltimento. La presenza di coperture in cemento amianto in Lombardia è stimata, a tutt'oggi, in almeno 2.053.524 m3.
"Milano è la città record di casi di mesotelioma e delle altre patologie correlate che sono in continuo aumento, in particolare in Lombardia, più che in altre regioni e città italiane", ha spiegato l'avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio. "Nella cintura industriale di Milano si aggiunge una particolare trascuratezza nelle misure di sicurezza che, seppur in sé poco efficaci, avrebbero quanto meno diminuito le esposizioni e dunque l'impatto della fibra killer sulla salute dei lavoratori e dei cittadini", ha aggiunto Bonanni. Dal 2000 al 2015 sono 653 i casi a Milano città e 882 nell'hinterland, di cui 138 a Sesto San Giovanni.
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