Respinta la richiesta della Procura generale. L'ex re dei paparazzi, libero dal 21 febbraio scorso, per affrontare le cure per la sua dipendenza dalla cocaina
Fabrizio Corona resta libero. Il tribunale di Sorveglianza di Milano ha respinto la richiesta della Procura generale che voleva la revoca dell'affidamento terapeutico per l'ex agente fotografico. Corona è uscito dal carcere il 21 febbraio scorso per affrontare un percorso di cure per la sua dipendenza dalla cocaina. Inizialmente doveva trascorrere tutta la giornata in una comunità di Limbiate, poi è tornato gradualmente alle sue attività con l'unico vincolo di rapportarsi periodicamente con struttura e seguire un programma di recupero. Su Instagram, Corona ha esultato postato una foto con la scritta 'Giustizia' su uno sfondo rosso e con la data di oggi, 30 novembre 2018.
Il provvedimento emesso nella mattinata prevede anche l'obbligo di rientrare a casa entro le 23.30 e di non lasciare la Lombardia senza autorizzazione della magistratura. Le stesse prescrizioni che Corona avrebbe dovuto rispettare negli ultimi 9 mesi. Proprio sulle violazioni ripetute di questi obblighi si era basato l'Avvocato generale dello Stato Nunzia Gatto che, in rappresentanza della Procura generale, aveva chiesto di revocare la misura alternativa al carcere. Nella sua requisitoria il magistrato le aveva elencate una ad una, sottolineando che non ci fossero ragioni per ritenere che l'attitudine di Corona a rispettare i vincoli posti dal Tribunale potesse migliorare in futuro.
Tra gli 'strappi' alle regole commesse dall'ex fotografo dei vip compaiono i rientri a casa in forte ritardo, emersi anche dai controlli notturni dei carabinieri che alle 4 di mattina non avevano trovato Corona nel suo appartamento. Nella lista delle violazioni, anche l'apparizione dell'ex re dei paparazzi al Grande Fratello Vip, con tanto di lite furibonda in diretta tv con la conduttrice Ilary Blasi. Episodio che Corona, ora, descrive come concordato con gli autori della trasmissione per far salire gli ascolti. L'autorizzazione della Sorveglianza per la trasferta a Roma, però, era stata chiesta per un altro impegno di lavoro e non per l'ospitata nel reality di Canale5.
Favorevoli a Corona, invece, le relazioni dei servizi sociali che hanno attestato i suoi progressi nel percorso di recupero. Elementi non sufficienti per la Procura generale, che intende ricorrere in Cassazione contro la decisione del Tribunale.