Da un lato i Capicchiano, desiderosi di affermare il monopolio nella gestione del gioco illegale imponendo le loro slot machine nei bar ed esercizi commerciali. Dall'altro i Nicoscia, contrari all'ascesa dei primi
Erano pronti a dare inizio a una guerra di mafia per il controllo del territorio. Per questo la polizia di Crotone, su richiesta della Dda di Catanzaro, ha fermato e arrestato 23 persone nell'ambito di un'operazione chiamata 'Tisifone'. Gli arresti fanno seguito a un'indagine della Squadra mobile di Crotone e del Servizio centrale operativo che ha fatto luce sulle nuove dinamiche criminali sul territorio di Isola di Capo Rizzuto createsi dopo i recenti colpi assestati dalle forze dell'ordine, in particolare l'operazione Jonny dello scorso anno, che ha raggiunto decine di persone riconducibili al locale di 'Ndragheta degli Arena e i vertici stessi della cosca. Le attività investigative hanno svelato le nuove alleanze e i nuovi equilibri, ma soprattutto le tensioni per imporre il controllo su Isola.
Due i fronti contrapposti. Da un lato i Capicchiano, capeggiati da Salvatore, desiderosi di affermare il monopolio nella gestione del gioco illegale imponendo le loro slot machine nei bar ed esercizi commerciali. Dall'altro i Nicoscia, con al vertice Antonio, figlio di Pasquale Nicoscia alias 'Macchietta', i Manfredi e i Gentile, ostili al monopolio e all'ascesa dei Capicchiano.
La conseguenza degli attriti è stata un'escalation di violenza che ha visto entrambe le parti ipotizzare di pianificare omicidi contro la fazione opposta, sventati dall'intervento della polizia. Proprio il timore di uno spargimento di sangue ha portato all'accelerazione dell'indagine e al blitz. L'attività investigativa ha consentito di documentare anche i rapporti con le diverse famiglie di 'Ndrangheta. Gli affari tra i Nicoscia e la cosca Megna di Papanice, l'imposizione di un servizio di sicurezza a un noto locale di Le Castella. Ma soprattutto è emersa la celebrazione di diversi riti di affiliazione con i vertici delle cosche del crotonese, tra cui i Megna, e dell'area di Petilia Policastro.
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