Nonostante Salvini avesse detto che non si trattava di una priorità, il M5s ha votato una mozione all'assemblea capitolina che ne chiede lo sfratto. Pedica (Pd): "Il ministro dell'Interno non può fare sconti"
Il Campidoglio chiede lo sgombero dell'immobile in Via Napoleone III da oltre 15 anni occupato dall'organizzazione di estrema destra CasaPound. Secondo quanto si apprende da fonti capitoline, la sindaca Virginia Raggi avrebbe scritto al titolare del Mef, Giovanni Tria, chiedendo aiuto per liberare la struttura di proprietà del Demanio.
Martedì scorso, una mozione presentata dal Pd in consiglio capitolino e approvata a maggioranza, chiedeva alla sindaca di intervenire presso ministro degli Interni, prefetto e questore perché venisse predisposto lo sfratto immediato dell'edificio. A votare il documento era stato anche il Movimento 5 Stelle, alleato al governo nazionale con la Lega di Matteo Salvini, che nei mesi scorsi aveva detto: "Lo sgombero di Casapound non è una priorità".
La mossa della sindaca ha suscita la reazione del Pd: "Raggi bypassa Salvini e per Casapound sceglie la ruspa di Tria e Bussetti. Il ministro dell'Interno è sempre più nell'angolo. Anche i suoi 'amici' a 5 stelle hanno messo nero su bianco che la sede dell'organizzazione neofascista va liberata", afferma Stefano Pedica. "A Salvini ricordo solo che, se davvero vuole contrastare l'illegalità, deve farlo a 360 gradi, senza sconti per nessuno".
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