Il nuotatore ventenne ferito in una sparatoria nel quartiere Axa a Roma perché scambiato per un altro ha riportato un grave danno al midollo

Resterà paralizzato Manuel Mateo Bortuzzo, il nuotatore ventenne di Treviso ferito gravemente a un fianco durante una sparatoria nel quartiere Axa a Roma, perché il proiettile che lo ha colpito ha compromesso il midollo in modo irreparabile. È il verdetto di Alberto Delitala, direttore del dipartimento di Neurochirurgia dell'ospedale San Camillo: "Nonostante la decompressione del midollo eseguita con i mezzi più avanzati, il midollo spinale non conduce e dalle analisi è emersa una lesione midollare completa. Al momento pensiamo non possa esserci una ripresa funzionale del movimento delle gambe".

Il ragazzo, che dall'autunno scorso si allenava al centro federale di Ostia, nella notte tra sabato e domenica si trovava di fronte a un pub di piazza Eschilo con un'amica quando i passeggeri di una moto in corsa hanno aperto il fuoco e lo hanno colpito, forse scambiandolo per un'altra persona.

I messaggi di solidarietà – Immediata è arrivata la solidarietà del ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Sono vicino a Manuel e alla sua famiglia, stiamo facendo tutto il possibile perché i delinquenti che hanno sparato siano presi e messi in galera".

Durissime le parole dell'allenatore Stefano Morini, che a LaPresse dice: "Siamo tutti tristi e basiti. Non è possibile uscire una sera per divertirsi a 19 anni dopo una settimana passata ad allenarsi e trovarsi in mezzo a delle persone che vivono come fossimo nell'età della pietra. Si tratta di animali, con tutto il rispetto dei miei amati cani che certamente non si comportano così". "Manuel è un esempio di caparbietà. Faremo tutto quanto il possibile per stare vicini a lui e alla sua famiglia".

Il tecnico federale racconta poi la storia del giovane veneto: "E' venuto  a Ostia ad ottobre, abbiamo messo a disposizione il nostro staff ma le spese erano a carico della famiglia. Ero uno che aveva voglia, era molto contento di stare in gruppo e studiava i suoi compagni di allenamento per carpirne i segreti. Non dico che avrebbe vinto immediatamente però…". Morini fa poi un appello alla ricerca di testimoni: "E' necessario che le forze di polizia siano aiutare nel trovare queste persone con lo scopo di metterle in carcere".

Il presidente della Federnuoto Paolo Barelli, che ha appena lasciato l'ospedale con la famiglia di Manuel, cerca comunque di non perdere le speranze. "Speriamo in un miracolo, chiediamo il massimo rispetto per la privacy e confidiamo nell'operato delle forze dell'ordine e della magistratura affinché consegnino alla giustizia i responsabili del vile agguato avvenuto nella notte tra sabato e domenica". "Bisogna continuare ad essere fiduciosi e a lottare – sottolinea – Intanto sento doveroso ringraziare anche a nome di papà Franco, di mamma Rossella e dei fratelli Michelle, Jennifer e Kevin l'ospedale San Camillo, le forze dell'ordine e tutti coloro che stanno inviando messaggi di affetto e solidarietà. Continueremo ad offrire la migliore assistenza possibile al giovane Manuel e alla sua famiglia e auspichiamo che questo dramma possa diventare un monito per un futuro diverso. Una serata tra amici non può trasformarsi in tragedia".

Sostegno e vicinanza al giovane e alla sua famiglia arriva anche da parte del sottosegretario alla Presidenza con delega allo sport Giancarlo Giorgetti: "Una tragedia che addolora tutti noi. Se la famiglia vorrà andrò a trovare il giovane atleta per dirgli che non è solo è che le istituzioni sono al suo fianco in questa battaglia drammatica che dovrà affrontare".

 

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