La storia di Grazia a 'Le Iene': "Per tutti sono come Satana, mi hanno abbandonata"
Accetta una trasfusione di sangue per salvarsi la vita, ma per quella scelta paga un prezzo che non avrebbe mai immaginato. Protagonista di questa triste storia, raccontata in un servizio de 'Le Iene', è Grazia di Nicola, testimone di Geova residente a Colliano, in provincia di Salerno.
Due anni fa a Grazia viene diagnosticato un tumore e, dopo numerosi tentennamenti dovuti al suo credo religioso, che vieta la trasfusione, paragonandola al 'mangiare sangue', decide di firmare il consenso per l'operazione. "Non è possibile che Geova voglia che io muoia", si dice, convinta di ricevere il perdono nonostante la violazione. Ma le conseguenze sono drammatiche: viene dissociata dai testimoni di Geova perché si è "consegnata a Satana", come recita il loro regolamento, e anche le sue tre figlie la ripudiano.
Quando prova a spiegare il suo punto di vista, si scatenano discussioni infinite e la convivenza diventa veramente complicata. Ormai sono due anni che non le vede più perché se ne sono andate di casa e recuperare un rapporto sembra quasi impossibile. "Ho dubitato a volte di essere felice che ora mia mamma sia viva", dice una delle ragazze, incontrata dalla iena Roberta Rei. "Era un tesoro e una persona meravigliosa, poi è cambiata".
Difficile dire se la scelta delle figlie sia totalmente spontanea o dettata da pressioni della comunità religiosa. Ma una certezza c'è: una donna è stata abbandonata da tutti, solo perché non voleva morire.
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