Il boss aveva preso a cinghiate una donna disabile e aggredito un barista, colpevoli di non aver fatto passare per primi Casamonica e il suo complice Di Silvio. Caos in aula
Sette anni di carcere ad Antonio Casamonica per il raid nel bar della Romanina del 1 aprile scorso. È quanto stabilito dal tribunale di Roma che ha riconosciuto l'aggravante mafiosa nell'aggressione. Il pm, Giovanni Musarò aveva chiesto una condanna a sette anni e quattro mesi di carcere. Plaude la sindaca di Roma Virginia Raggi: "Giustizia è fatta".
Dopo la condanna, caos e urla in tribuinale: alcuni presenti hanno dapprima gridato 'vergogna, l'Italia fa schifo' contro giudici e pm, poi le urla sono proseguite, anche nei corridoi del tribunale da parte di parenti del condannato che hanno inveito contro i giornalisti presenti, insultandoli e seguendoli per un tratto.
In un video che documenta l'aggressione, Casamonica e Di Silvio entrano nel bar e pretendono di essere serviti per primi, saltando la fila. Basta un rifiuto a scatenare la violenta reazione. La prima ad essere aggredita è una donna disabile, colpevole di essersi ribellata alla richiesta: cinghiate, calci e pugni sono la sua punizione. Poi i due prendono a bottigliate il barista, 'reo' di non essersi occupato immediatamente di loro.
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