8 marzo, le donne scendono in piazza contro i diritti negati: sciopero globale e cortei

In tutto il mondo appuntamenti culturali e proteste per la Giornata internazionale della donna

Sciopero mondiale, proteste, eventi culturali, appuntamenti politici. Il mondo celebra la Giornata internazionale della donna dell'8 marzo, guardando ai passi già compiuti sulla via dell'uguaglianza di genere e alle tante battaglie in corso. Mentre le manifestazioni del 2018 furono segnate dalla campagna contro gli abusi sessuali #MeToo, la parola chiave del 2019 è #BalanceforBetter, un hashtag per dire: "Agisci a favore dell'uguaglianza" "con un'azione collettiva", perché "non è una questione femminile" ma "essenziale perché le economie e le aziende prosperino". Un invito all'azione per velocizzare l'uguaglianza di genere in politica, affari, media e in ogni ambito sociale.

La Giornata internazionale fu celebrata per la prima volta nel 1911 negli Usa, ma da allora è diventata un appuntamento globale. Segnato sia da iniziative ufficiali, come le campagne istituzionali, sia da eventi promossi dai cittadini. Lo sciopero, in Italia organizzato dal movimento femminista Non una di meno, riguarda sia il lavoro pagato sia quello non retribuito: cioé il lavoro di cura e domestico, storicamente fardello sulle spalle delle donne. Nel manifesto di Non una di meno si legge che uno degli obiettivi è opporsi a "tutte le forme di violenza di genere". L'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) dell'Onu ha diffuso un rapporto sul tema, sottolineando che la parità di genere sul lavoro non potrà essere raggiunta sino a quando quel peso non sarà suddiviso equamente tra uomini e donne. Ora i primi lo svolgono in media per un'ora e 23 minuti, le donne per quattro ore e 25 minuti.

In Francia i movimenti si sono concentrati sulla disparità salariale di genere: "Le donne sono il 52% della popolazione, il loro salario è del 26% più basso che per gli uomini. Quindi dalle 15.40 di ogni giorno lavorano gratis". Il presidente Emmanuel Macron conferirà anche il primo Premio Simone Veil, creato per premiare "azioni nel mondo in favore dei diritti delle donne". A Londra tra gli appuntamenti c'è il Women of the World festival, con ospiti internazionali come la politica e attivista afroamericana Angela Davis. Anche la Spagna sciopera, con l'adesione dei maggiori sindacati, dopo che nel 2018 alla prima edizione parteciparono 6 milioni di persone. Varie manifestazioni si terranno poi contro "la giustizia patriarcale": rimando alle lievi sentenze inflitte agli autori dello stupro di gruppo di Pamplona, che causò un'ondata d'indignazione. Gli occhi sono puntati poi sull'Argentina, dove avviene un femminicidio ogni 29 ore e dove i movimenti per i diritti delle donne hanno riacceso la lotta per il diritto all'aborto. A restituire loro spinta, il caso di una bambina di 11 anni cui è stata negata l'interruzione volontaria di gravidanza, sottoposta a cesareo per salvarle la vita: era stata stuprata dal marito della nonna. Nel 2018, i movimenti avevano perso la battaglia parlamentare per la legalizzazione delle ivg. E in Brasile la giornata sarà segnata dal ricordo di Marielle Franco, consigliera comunale di Rio de Janeiro assassinata il 14 marzo 2018, e da proteste contro il governo Bolsonaro, per le sue recenti misure accusate di colpire in primis le donne. Tra le tante, il più facile accesso alle armi da fuoco: nel Paese viene uccisa una donna ogni due ore e nel 2017 i femminicidi sono stati 4.473, il 6,5% in più dal 2016.